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Con l’Italia Cup e la Coppa Campioni Laser, si è chiusa la prima «Settimana Azzurra» di vela, organizzata dal Circolo Velico Reggio. La quarta prova delle due competizioni, che hanno designato chi rappresenterà l’Italia ai prossimi campionati europei e mondiali nella classe Laser, si è disputata a Reggio Calabria e, nonostante il maltempo ed il forte vento, che hanno impedito la disputa delle ultime due regate, grande è stata la partecipazione di equipaggi (169), provenienti da tutta Italia, e di pubblico.
Ad aggiudicarsi il titolo nella classe Laser Standard è stato Gaspare Silvestri del Club Casa Savoia di Napoli davanti a Pasquale Vitulano del Centro Canottieri Irno di Salerno ed a Giancarlo Ostuni del Gruppo Vela Monopoli. Nella classe Laser Radial, primo Luca Antonioli del gruppo Nautica Castel Fusano, davanti a Pietro Parisi e a Tommaso Centonze, entrambi del Circolo Velico Torbole. Nella classe Laser 4.7, infine, ha vinto Jacopo Fanti del Circolo Nautico Amici della Vela Cervia, davanti ad Angelo Gasperini del Circolo della Vela Erix e ad Alvise Weber del club Fraglia Della Vela Malcesine. Tutti soddisfatti, dunque, di quest’iniziativa che non ha precedenti in Calabria e che conferma, oltre al prestigio, anche la professionalità del Circolo Velico Reggio. Su tutti il commento di Macrino Macrì, segretario generale dell’Assolaser, responsabile degli eventi, soddisfatto della sua «prima volta» in Calabria. «Uno scenario magnifico – ha dichiarato Macrì – quello dello Stretto, che presenta le condizioni ideali di vento e di mare per ospitare grandi eventi». L’Assolaser ha chiesto al Circolo Velico Reggio, organizzatore della Mediterranean Cup Optimist, aperta anche ai laser 4.7, di estenderla anche alle classi Radial e Standard, assegnando all’evento ben 200 punti utili per la ranking list nazionale che in sostanza aumentano il prestigio dell’evento. Questa promozione invoglierà, quindi, gli atleti di tutta Italia a partecipare alla competizione reggina. L’Assolaser ha, inoltre, suggerito che la Mediterranean Cup per la classe Laser si intitolasse al commiato Pasquale Chilà. Carlo Colella ha commentato così la proposta: «un gesto che premia ed unisce il valore di due famiglie, Colella e Chilà, che a Reggio Calabria tanto hanno fatto per promuovere l’attività della vela. Viene dunque riconosciuto che lo sport è soprattutto fatto di persone, di storie e di sacrifici». Pochi giorni, dunque, sono bastati al numero due dell’Assolaser, per comprendere al meglio la difficile realtà sportiva calabrese ed i problemi che ostacolano il suo sviluppo.
«Senza conoscere – ha dichiarato Macrino Macrì – le realtà velistiche individuali presenti sul territorio, ho trovato una grande professionalità che ha garantito ottimi risultati ma, purtroppo, poca è la gente che lavora. Occorre aumentare e trasmettere le competenze. A parte questi pochi volontari, qui di vela non sa niente nessuno, bisogna, quindi, creare una base culturale sportiva più solida. E questo si fa coinvolgendo ed informando il pubblico con conferenze e momenti di accoglienza. E’ importante, poi, arrivare ad ottenere più soggetti che abbiano la capacità ‘volontarialè di gestire gli eventi. Eventi che, inevitabilmente, attireranno interessi economici e politici che si sposano benissimo con quest’attività. Ma l’obbiettivo deve rimanere sempre quello di favorire lo sport, soprattutto, e non solo le tasche, come spesso accade. L’analisi di Macrì non fa una piega ma, oltre le critiche, suggerisce soluzioni: «occorre dunque, unire le persone: Carlo Colella, Paola Chilà, il Circolo Nautico e il Club Windsurf dello Stretto devono, necessariamente, operare congiunti per il bene dell’attività velistica, delle manifestazioni e, soprattutto, del loro territorio. Organizzare regate lontane dalla terra ferma o, meglio, lontane dal pubblico non serve a niente. Se, invece, disputate vicino al lungomare, le regate possono avvicinare e, così, affascinare il grande pubblico. Non solo, questo avvicinerebbe i ragazzi alla pratica di una disciplina che è un’arte nobile di virtù e ricca di prestigio. Macrì propone «una gara tra pochi equipaggi, con regole semplici e sotto gli occhi del pubblico, che avvicinerebbe anche chi non comprende le regole di uno sport che, nella sua massima espressione, è elitario. E, da qui, la possibilità di scommettere (Match Race) che innescherebbe il giro di introiti con costi relativamente bassi». È ovvio – suggerisce il segretario dell’Assolaser – che bisogna iniziare da ciò che si possiede, far si che i pochi velisti che praticano a Reggio Calabria, la domenica, per esempio, si diano appuntamento qui, sul lungomare, organizzando piccole regate utili per allenarsi, confrontarsi e crescere insieme. Questo avvicinerebbe gli appassionati, innanzitutto, ed il pubblico, di conseguenza. Un sistema, questo, che equivale alla partitella di pallone nel cortile di casa che, da sempre, avvicina i giovani al calcio. Il ‘Match Racè, inoltre, è un sistema che può aiutare lo sviluppo e la crescita della attività della vela oltre ad incrementare il turismo sportivo sul territorio. Il settore delle scommesse è vitale per attività come la nostra e per quegli sport che non hanno grossi introiti dai diritti televisivi». (AGI) Red 081144 NOV 10
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