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«Ora che le grandi emergenze come quelle della sanità sembra abbiano trovato o stiano trovando un percorso risolutivo, occorre che con la stessa forza e determinazione si cominci a risolvere anche i gravi problemi che affliggono la mobilità ed i trasporti, ereditati dalla precedente Amministrazione Regionale». Lo scrive la segreteria regionale del sindacato autonomo Sul – comparto trasporti, in una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti: «Ci si riferisce – è scritto – non solo al trasporto effettuato da Trenitalia ed Rfi, che ogni giorno costituisce un cavallo di battaglia per chiunque si soffermi sul sistema dei trasporti in Calabria, ma soprattutto a quelle realtà locali, che appaiono del tutto dimenticate, quali ad esesemopio le Ferrovie della Calabria. È impensabile che ad oggi, ogni giorno un pendolare, solo per il fatto di vivere in Calabria, sia penalizzato e costretto a trascorrere, quasi 40 minuti per percorrere un tratto di circa 20 Km, su treni ed autobus al limite della decenza. Da circa cento anni, Ferrovie della Calabria – scrive il Sul – ha rappresentato, e potrebbe ancora rappresentare, un’importante realtà nel sistema dei trasporti calabresi. Un sistema che ha consentito, proprio per la stessa conformazione del suo territorio, alle popolazioni interne dei piccoli centri montani di comunicare con le città».
«Negli anni passati, possiamo dire che Ferrovie della Calabria rappresentava l’azienda leader nel settore, tutto funzionava bene, una macchina perfetta dai vertici fino agli addetti ai servizi, venivano fatti i dovuti controlli lungo tutta la linea, veniva effettuata la pulizia della vegetazione, le stazioni erano tenute ben pulite e funzionanti; questo fino agli anni Novanta. Da allora, invece, non può più tacersi che la società, anche a causa di scelte discutibili è stata avviata verso una gestione scellerata e fallimentare, come attratta in un vortice, in un buco nero da cui non riesce ad uscire. Non esistono più i cantonieri, di conseguenza niente controlli e niente pulizia dei vari canali e sterpaglie lungo le tratte; sono spariti i casellanti con il conseguente abbandono totale degli immobili. Nonostante le numerose proteste inoltrate, da parte dei pendolari, dai comitati, dai comuni e dalle comunità montane e, riportate ogni giorno sui quotidiani locali, ai vertici aziendali delle Ferrovie della Calabria , nessuno si è mosso. Tutto rimane nel più completo disinteresse. Quando finirà questa situazione? Bisogna aspettare un evento drammatico come quello avvenuto negli anni sessanta per ottenere finalmente un intervento? Bisogna che gli autobus senza manutenzione, che girano ogni giorno per la città e lungo i tratti autostradali della A3, balzino agli onori della cronaca, perchè finalmente si capisca che non si può più aspettare e finalmente si affronti il problema in modo serio e cosciente?». Secondo il Sul «la situazione che regna nelle FDC si presenta oggi gravissima sotto molti punti di vista, cosicchè non restano che due alternative: «cambiare gestione», affidando la società a dirigenti capaci e non solo sulla carta, di risollevare le sorti di questa azienda, oppure assumersi le proprie responsabilità, riconoscere i propri limiti ed avviare una programmazione a lungo termine per una ripresa futura evitando lo spettro di un imminente fallimento, intervenendo con urgenza per la risoluzione delle criticità che oggi mettono a rischio i lavoratori e l’utenza».

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