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di ANTONELLA CIERVOMATERA – ALLE 10,42 un applauso allenta la tensione. I dimostranti davanti all’ingresso della discarica della Martella sono riusciti nel loro intento: impedire l’arrivo dei rifiuti di Potenza centro nella struttura alle porte di Matera. I camion partono alla volta di Pisticci, chiudendo 48 ore di polemiche e confronti pubblici.
Continueranno a protestare, fino a venerdì, nei due gazebo davanti ai cancelli, dopo aver saputo dell’arrivo di una parte delle tonnellate di immondizia previste da un apposita ordinanza del presidente della Regione.
«Ormai siamo diventati un gruppo sempre più numeroso – spiega Paolo Paladino, tra i più vecchi residenti del borgo e figlio di uno dei primi abitanti della Martella, nel 1953.
L’atmosfera è tesa, i volti tirati di chi ha dormito all’aperto per quattro giorni. Poi si lascia spazio alle parole. Il no di tutti è deciso, perentorio. «Non siamo la pattumiera della Basilicata, quei camion non passeranno – spiega Antonio Montemurro, presidente dell’associazione La Martella.
Il riferimento è ai due autoarticolati parcheggiati dall’altro lato della strada, arrivati di prima mattina con circa 250 tonnellate di rifiuti l’uno.
Il confronto con le forze dell’ordine fa emergere l’insofferenza dei cittadini che, spiegano alla dirigente della Questura di Matera intervenuta sul luogo, sono ormai stanchi di false promesse mai mantenute.
Arrivano anche i carabinieri e la polizia municipale anche se in realtà la situazione non richiede interventi estremi, di controllo dell’ordine pubblico.
Il moloch è lì che li osserva, con il suo milione di metri cubi di rifiuti nauseabondi e, in due settori (il III e IV), sotto sequestro.
Verso le 9, le posizioni si erano allentate per consentire il solo passaggio dei camion della Aimeri, che portano i rifiuti di Matera.
La necessità di non intasare la città aveva avuto la meglio sulla rabbia accumulata negli ultimi 16 anni.
Le amministrazioni che si sono succedute hanno tentato di volta in volta di porre rimedio alle segnalazioni, alle lamentele degli abitanti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e si riempie di rifiuti ancora, ogni giorno.
Nessuno è disposto a tornare indietro mentre il filo diretto con i consiglieri di opposizione, impegnati nella conferenza dei capigruppo, annuncia qualche spiraglio positivo.
I camion di Aimeri, nel frattempo, proseguono la loro attività quotidiana. Dalle prime ore del mattino ne sono arrivati più di una decina per scaricare l’immondizia prodotta in città.
Enzo Brandi, responsabile dell’Aimeri a Matera segue ogni fase e nel frattempo sottolinea che il processo di crescita ambientale della città sta procedendo nonostante qualche difficoltà. L’avvio della raccolta differenziata nel centro storico, sta dando i primi risultati ma tanto resta ancora da fare.
«La città deve collaborare perchè i risultati che abbiamo raggiunto finora possono essere migliorati».
Sulla vicenda interviene il consigliere regionale Mario Venezia che ha presentato un’interrogazione urgente per conoscere le motivazioni che hanno indotto il presidente della giunta ad emettere l’ordinanza e per comprendere quali siano le reali cause che hanno indotto la Regione a non varare un piano dei rifiuti in linea con i tempi ed idoneo ad evitare situazioni incresciose simili a quelle della vicina Campania».
In serata i dimostranti fanno sapere: «Il presidio non smobilita. Saremo qui fino a venerdì. Il freddo della notte? Non ci fa paura, tanto c’è il limoncello…».
Intanto a livello politico viene convocata una riunione straordinaria del Consiglio comunale per venerdì, si cerca la massima unità possibile e il sindaco Adduce concorda con l’Arpab il controllo a campione dei rifiuti provenienti da Tito e lo spostamento della centralina per verificare le emissioni verso il borgo di La Martella e garantire la salute dei cittadini, recependo alcune delle richieste dei residenti.

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