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Il presunto bombarolo, Antonio Cortese, indicato dal pentito Antonino Lo Giudice come l’esperto di armi e bombe del cartello mafioso di Santa Caterina, avrebbe un alibi per il giorno dell’attentato in procura. Il 3 gennaio scorso, quando ci fu l’esplosionein via Cimino, lui non era in città ed è pronto a fare i nomi di persone che possono testimoniare che lui in quel periodo si trovava lontano da Reggio. Il collaboratore di giustizia, Nino Lo Giudice invece, fa il suo nome per le tre intimidazioni ai danni dei magistrati: l’attentato alla procura, quello al procuratore generale Di Landro e quello al procuratore capo Pignatone. Accuse che Cortese ha respinto in toto. Nei prossimi giorni l’indagato dovrebbe indicare i testimoni che lo scagionerebbero.

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