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Ha incontrato gli studenti universitari dell’Unical, questa mattina, nel corso di un dibattito sul tema «Calabria, sapere è futuro», Antonio Di Pietro. Il leader Italia dei valori non ha certo risparmiato attacchi contro il Governo, che secondo Di Pietro: «si occupa di tutto, tranne che dei veri problemi del Paese. Per questo l’impegno di Italia dei valori è tutto incentrato a favorire un ritorno, il più presto possibile, alle urne».
Nel corso del suo intervento Di Pietro si è soffermato anche sullo scottante tema della riforma della giustizia in Italia: «La riforma della giustizia di cui si parla nel pacchetto proposto dalla maggioranza è soltanto un modo per salvaguardare Berlusconi dai processi in cui è coinvolto – ha detto il leader di Idv. – La riforma della giustizia è necessaria, ma non è quella che hanno messo all’ordine del giorno i signori della maggioranza. Con queste proposte i processi non si fanno prima ed il cittadino non avrà una giustizia migliore».
Secondo Di Pietro, «si introduce una distribuzione di ruoli di poteri tra ministero della Giustizia e magistratura che nulla hanno a che fare con la funzionalità quotidiana dei processi, che ha bisogno, invece, di più risorse, più mezzi e più uomini». «L’unica riforma della giustizia che si deve fare nell’interesse dei cittadini – ha concluso Di Pietro – è mettere più soldi e stabilire regole di funzionamento più veloci, garantendo la certezza del diritto e della pena». «Noi dell’Italia dei Valori abbiamo denunciato in aula un comportamento che se è vero deve portare alle immediate dimissioni del ministro Calderoli, con l’immediata revoca della fiducia nei suoi confronti». «Calderoli ha mentito – ha aggiunto Di Pietro – dicendo che una legge specifica sia stata cancellata solo per garantire ad una trentina di leghisti che giocavano a fare i secessionisti di non essere processati. Non è possibile che per garantire i privilegi di qualcuno si cancelli una legge che garantisce la sicurezza dello Stato. Ma Calderoli ha mentito, secondo noi, e secondo le dichiarazioni scritte rilasciate dal Presidente della commissione per la semplificazione di questa normativa, dicendo che lui non ne sapeva niente, mentre ancora oggi il Ministero della Difesa nelle ultime ore ha detto che è stato proprio il Ministero della Semplificazione a non aver voluto procedere alla correzione di quel che chiamano errore materiale, ma che io chiamo porcata ministeriale».

LODO ALFANO
Non è mancato anche un commento dell’onorevole Di Pietro relativamente al lodo Alfano: «Berlusconi è perseguitato da comportamenti che non vuole spiegare e per cui si è messo a fare politica. Siamo alla fase finale di questa saga berlusconiana, con il lodo Alfano che dovrebbe modificare addirittura la Costituzione che con il sangue i nostri padri ci hanno dato, soprattutto nell’art. 3 secondo cui la legge è uguale per tutti». «E’ questa la ragione – ha aggiunto Di Pietro – per cui noi di Idv sfidiamo Berlusconi su questo tema. Andiamo a chiedere agli italiani se sono d’accordo. Se è giusto che Parlamento e Governo debbano essere tutti i giorni impegnati per garantire a lui l’impunità o non ci si debba occupare di rilanciare le risorse economiche, sociali, finanziarie per garantire al Paese un futuro migliore. Oggi in Parlamento ci occupiamo solo di Berlusconi».

RIFORMA UNIVERSITARIA
«Che ci sia bisogno di una riforma del sistema universitario è evidente. Ma come tutte le riforme, specie se è di modello liberale, si devono garantire le risorse per realizzarla e che non si lasci la libertà di insegnamento tutta alle università private e a chi ha i soldi per frequentarle, ma che si garantisca la possibilità di apprendere a tutti». Questo il commento sulla riforma del sistema universitario di Antonio Di Pietro, Presidente di Italia dei Valori: «Bisogna che ci sia una rivisitazione completa dei corsi di laurea, perchè non possiamo far finta, attraverso università telematiche e corsi di laurea tanto al chilo, che siano tutti uguali quelli che hanno un titolo di dottorato. Abbiamo fatto una serie di proposte per individuare le risorse, che non ci sono. Per esempio, perchè le speculazioni finanziarie pagano il 12,5% di tasse mentre il pensionato che prende 400 euro paga il 23% di tasse?», ha detto ancora Di Pietro. «E poi si affida ai consigli di amministrazione le scelte didattiche che sono invece del senato accademico».

RAI
«L’Italia dei Valori da sempre si batte per un sistema di informazione che sul piano privato deve essere plurale, ma sul piano pubblico dev’essere non solo plurale, ma anche trasparente». «Per questa ragione – ha detto Di Pietro all’Unical – riteniamo che sia necessario buttare fuori a calci la politica dal sistema dell’informazione. Io sono convinto che i consigli d’amministrazione della Rai non devono essere nominati per lottizzazione politica e ad oggi l’unico partito che ha rifiutato di partecipare con propri componenti all’interno del consiglio d’amministrazione della Rai è l’Italia dei Valori».
Secondo Di Pietro, «fino a quando si pensa che la Rai dev’essere una spartizione di poltrone, soprattutto di spazi a favore di questo o di quel partito, in una suddivisione mercantile dei tempi, questa non è informazione pubblica, ma semplicemente asservimento al potere. E siccome noi crediamo che i giornalisti rappresentino una categoria fondamentale per garantire democrazia al nostro Paese, vogliamo che a loro siano dati tutti i mezzi per potere operare liberamente e senza dover avere la spada di Damocle che se si mettono contro il padrone di turno, vanno mandati a casa».

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