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POTENZA – Parte oggi il “Reddito ponte”, l’intervento della Regione Basilicata a sostegno «dei tanti giovani – con le parole del presidente della Regione, Vito De Filippo durante la conferenza stampa di presentazione, ieri – che spesso emigrano alla ricerca di un lavoro, assicurando al nostro sistema di preservare quelle intelligenze che troppo spesso finiscono con dare frutti in altre regioni».
Conoscenza e formazione. Sono questi i campi di investimento del progetto, in quanto fondamentali per porre rimedio alla così detta “fuga dei cervelli”.
A chi è rivolto
Il progetto si rivolge a 680 giovani lucani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, di cui metà uomini e metà donne, e ripartiti secondo i seguenti titoli di studio: 35 per cento laureati e 65 per cento diplomati.
In cosa consiste
L’intervento, infatti, prevede un programma di formazione retribuita (500 euro al mese) di due anni con un periodo di tirocinio in azienda. Una volta ultimato il tirocinio, l’azienda potrà avanzare una proposta di lavoro a tempo determinato, ottenendo in cambio un incentivo all’occupazione di 10 mila euro. Diversamente, questa somma, costituirà un “voucher occupazione” attribuito al singolo partecipante al programma che potrà utilizzarlo come incentivo per l’assunzione in un’altra impresa o, in alternativa, per da vita ad un’attività in proprio o in associazione con altri partecipanti al “reddito ponte”.
I requisiti
La selezione avverrà tenendo conto dei seguenti requisiti: voto con cui si è conseguito il titolo di studio, anzianità di disoccupazione ed età. L’investimento totale per ogni giovane ammesso al programma è di 57.400 euro, con un occhio particolare a quelle donne nella condizione di dover assistere familiari di età non superiore a 14 anni, disabili o anziani. A queste, saranno destinati altri 4.200 euro di “voucher conciliazione” con cui pagare quei servizi (asilo nido, assistenza ecc.) necessari per conciliare, appunto, le attività familiari con quelle del programma.
Le cifre
Un intervento consistente, dunque, per un totale di 34 milioni di euro in tutto, liberati dal Por Basilicata 2000 – 2006 del Fondo sociale europeo. Una dimostrazione, questa, di come «la Regione Basilicata – ha detto De Filippo – tenga fede all’impegno di non far mancare, pur nelle ristrettezze finanziarie del momento, risorse per lo sviluppo».
Ha aggiunto l’assessore alla pubblica istruzione Rosa Mastrosimone: «Questo moderno strumento di sostegno all’occupazione, realizza una maggiore integrazione tra formazione e lavoro venendo incontro alle esigenze occupazionali dei giovani diplomati e laureati lucani. Si tratta di un modello positivo di politica attiva del lavoro che fornisce alle giovani generazioni una cassetta degli attrezzi per muoversi con maggiore competenza nel mercato del lavoro e nell’autoimpiego. Questa misura, infatti, “personalizza” i percorsi formativi, favorendo l’incontro tra un sistema di occasioni formative di qualità e la domanda espressa dal mercato, di cui ne segue l’andamento e le dinamiche. Una occasione – ha concluso Mastrosimone – per valorizzare il nostro patrimonio intellettuale e per dare una risposta concreta alla voglia di futuro espressa dai giovani lucani».
Giovani lucani che, a questo punto, sarebbero legittimati a pensare che si tratti, in realtà, di una sorta di “nuovi” tirocini formativi presentatai sotto false spoglie. Ma dalla Regione assicurano: è la prima volta che in Italia viene attuato un programma simile, sul modello dei paesi del nord Europa che da tempo portano avanti con successo iniziative di questo tipo. Il bando, sarà pubblicato oggi, per scadere l’11 novembre prossimo. Per scaricare il modulo di partecipazione e avere maggiori informazioni basterà consultare il sito www.regione.basilicata.it. Successivamente il dipartimento provvederà a stilare 2 distinte graduatorie, una per laureati e l’altra per diplomati.
Anna Martino
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