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«Una delle prime cose che ho fatto, dopo avere preso contezza della legge 36, ho chiesto lumi all’assessore ed al dipartimento dei Lavori Pubblici. Siccome mi regolo secondo la ‘cultura almirantiana’, cioè se sbaglia uno di noi deve pagare due volte, ho chiesto che mi fossero fornite assicurazione e delucidazioni, che devo dire, mi hanno convinto».
Sono queste le parole con cui il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, ha aperto il suo intervento durante la conferenza stampa, coordinata dal capo ufficio stampa della Giunta, Oldani Mesoraca, dopo le polemiche sul nuovo bando per l’edilizia sociale. All’iniziativa hanno preso parte l’assessore ai Lavori Pubblici, Pino Gentile (in foto), e il dirigente dello stesso dipartimento, Giovanni Laganà. Scopelliti ha espresso «perplessità sulla scelta di emanare un ‘bando a sportello’, che è durato appena un giorno, mentre noi, adesso, sulla scorta delle prime sentenze del Tar a favore di un gruppo di ricorrenti, ci stiamo orientando a mantenere aperto il nuovo bando per almeno un mese, di modo che chiunque possa avere piena contezza dei contenuti e, quindi, possa decidere la propria partecipazione.
Dai dati riscontrati dal dipartimento, inoltre – ha sottolineato Scopelliti – emerge che circa il 67% delle risorse previste, una somma di poco superiore agli 82 milioni di euro, era destinato alla provincia di Cosenza. Noi pensiamo, invece, che le risorse siano distribuite con un criterio di perequazione territoriale e, naturalmente, rispettando le emergenze.
Noi – ha sottolineato il presidente della Giunta regionale – vogliamo affermare criteri neutri, ecco perchè‚ la necessità di un nuovo bando. Non c’è alcuna guerra, ma solo la necessità, l’obbligo, di fare chiarezza, rendendoci disponibili ad ascoltare le contestazioni eventuali di chi ne ha titolo per farle».
Scopelliti, inoltre, ha sottolineato «come la città di Catanzaro sia stata penalizzata dal vecchio bando, ma il presidente di Assindustria di quella provincia, forse per interesse personale, continua a difenderne i contenuti. Entro un mese – ha proseguito Scopelliti – produrremo il nuovo bando e tutti avranno l’opportunità di far valere le proprie competenze ed i propri diritti. Le nostre scelte sono serene e non sappiamo chi vincerà o meno, ma tutto avverrà nell’assoluta trasparenza. E chiunque voglia confrontarsi sul piano tecnico in maniera trasparente, ben venga. Troverè sempre porte aperte e orecchie disposte all’ascolto all’assessorato ai Lavori Pubblici ed al dipartimento».
L’assessore ai Lavori Pubblici, Pino Gentile, ha sostenuto che «il vecchio bando non andava bene e a questo giudizio si era giunti dopo attenta valutazione da parte di un pool di esperti giuridici. Vi sono almeno dieci punti di criticità che abbiamo messo nero su bianco, proprio per evidenziare le nostre giuste ragioni. E i primi ricorsi accolti dal Tar ci stanno dando ragione. Ma poi – si è chiesto Gentile – com’è possibile che un bando di così tanta importanza abbia avuto pubblicità per una sola giornata?».
L’assessore ai Lavori Pubblici, ha anche ricordato «il voto favorevole alla legge 36 del centrodestra in Consiglio regionale. Ma che quella legge fosse poi attuata attraverso quel bando è tutt’altra cosa». Gentile, infine, ha assicurato che «i comuni non perderanno i finanziamenti», ed ha polemizzato contro «alcune discussioni che sanno di fariseismo, come alcune affermazioni di consiglieri regionali che prospettano la perdita di 500 posti di lavoro. Nulla di più falso».
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