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di NUNZIO FESTA
Quando si dice essere più realisti del re. Pare proprio che il preside delle Elementari pomaricane “Caggiani” abbia preso davvero in parola il ministro Gelmini. Anzi, sembrerebbe se le voci venissero confermate, che la scuola pomaricana potrà in futuro vantarsi di avere addirittura superato le “idee” del ministro dell’Istruzione. Di che stiamo parlando? La bagarre, che a livello nazionale è scoppiata sul conflitto pratico e ideale tra favorevoli al ritorno al maestro unico e favorevoli a più maestri, di sbieco potrebbe aver toccato il suolo pomaricano; nel senso che il preside, da indiscrezioni, ha messo insieme i suoi insegnanti per chieder loro, ma forse non tutti sono proprio d’accordo, di organizzarsi mentalmente e non solo a tornare a essere unici riferimenti, singoli, per ogni classe. Altro che, insomma, proposta di arrivare gradualmente all’obiettivo. Sembrerebbe che le Elementari di Pomarico potranno, quasi tutto d’un botto, avere un insegnante unica per ogni classe. Come si usava un tempo. Che d’altronde pareva remoto. La questione, data l’incontro svoltosi fra lo stesso Corpo docenti, dimostra di interessare parecchio. Anche nel piccolo centro abitato. Ma le Elementari pomaricane hanno sempre tenuto in stato di attenzione la cittadinanza. L’ultima grande discussione è datata 2008. E si sviluppò intorno alle condizioni di staticità dell’edificio. Per mesi un gruppo agguerrito di genitori si tenne in pensiero sull’argomento. Non mollava la cronaca. Eppure, dopo le rassicurazioni istituzionali, nonché dopo qualche piccolo ritocco in forma di lavoretto pubblico, in attesa ancora del grande intervento sulla palestra, anche quell’attenzione si spense. Infine, il passato, ci racconta un evento, invece, molto meno indagato. Diciamo costantemente insabbiato. Un vero e proprio tabù. Agli esordi di parecchie delle fabbricazioni pomaricane, proprietario di parte della terra edificabile era l’allora primo cittadino Azzarita. Che, va specificato, era proprietario anche di aree in zona franosa, e fece conoscere a Pomarico che vuol dire esattamente “conflitto d’interessi”. Per quale ragione? Parte del nuovo cemento fu issato sulla stessa nuda terra dell’Azzarita. Compresa la scuola. Per non parlare, più avanti, del fatto che insegnanti furono due dei politici locali più influenti nel piccolo centro. Mario Mancini e Nino Adduce. Davvero scuola centro della comunità, si potrebbe chiosare. Adduce e Mancini, tra l’altro, all’epoca erano maestri unici.
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