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«Non era prevedibile nè diagnosticabile» in occasione del primo ricovero, la patologia «estremamente rara in quella fascia d’eta» che sarebbe all’origine della morte del tredicenne Z.B. avvenuta ieri mattina nell’ospedale di Catanzaro. È questa la prima conclusione a cui è giunta la Commissione istituita dal commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Elga Rizzo. Sul caso la magistratura ha aperto un’inchiesta e domani sarà affidato l’incarico per la perizia che dovrebbe essere eseguita martedì. «Come donna e madre – è scritto in un comunicato dell’Azienda – il commissario Rizzo esprime vicinanza ai familiari del piccolo per la sua tragica scomparsa; in qualità di manager, nella stessa serata di ieri, acquisita la notizia, ha costituito immediatamente una Commissione per l’accertamento dei fatti, invitandola a formulare le proprie conclusioni già nella successiva mattinata di oggi. La Commissione, costituita dal direttore sanitario di Presidio, Nicola Pelle, dal direttore del Dipartimento di Emergenza, Mario Verre, dal direttore facente funzioni dell’Unità operativa di Chirurgia, Alfredo Cosentini, dal risk manager aziendale, Giuseppe Leone, dal medico legale Piercarlo Rizzi ha presentato le sue conclusioni che di seguito si riassumono». «Il 14 ottobre scorso, alle 11.49, è giunto nel pronto soccorso dell’ospedale il 13/enne Z.V. che lamentava, dal mattino, dolore addominale continuo. Il ragazzo veniva, mantenuto in osservazione per circa 7 ore, era sottoposto a visite specialistiche (Chirurgia Pediatrica e Pediatra) ed accertamenti di laboratorio e strumentali. Si riscontrava che il ragazzo presentava gli esiti di pregresso intervento di esofagogastroplastica cui era stato sottoposto all’età di due anni, a seguito di ingestione di caustici. In esito alla terapia praticata, le condizioni del ragazzo miglioravano, al punto da consentire, alle 18.59, la dimissione, con esplicita raccomandazione verbale, anche scritta sul foglio consegnato all’accompagnatore, di riportare il ragazzo in ospedale, in caso di ricomparsa della sintomatologia». «Il ragazzo – prosegue la nota – era nuovamente condotto presso il pronto soccorso nel pomeriggio di venerdì 15 alle 15.41, quindi a distanza di circa 24 ore dal precedente ingresso, in quanto i familiari riferivano, dalla precedente notte, ripresa del dolore e, dalla mattina, comparsa di dispnea ingravescente. Il ragazzo versava in gravissimo stato di shock, prontamente trattato con idonea terapia medica e chirurgica, che consentiva di accertare il ricorrere di ‘infarto intestinale esteso e perforazione ileale in paziente con esiti di pregresso intervento di sostituzione esofagea con trasposizione gastricà. Al termine dell’intervento chirurgico, il paziente veniva ricoverato in Rianimazione per la terapia intensiva del caso. A fronte del perdurare delle gravi condizioni alle 7.30 del 16 ottobre è intervenuta la morte del piccolo».
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