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di FRANCESCO CALIA
LA PALLAVOLO della città dei Sassi si può riconoscere in una persona, Rosa Scuotto. Non è stata una giocatrice della mitica Pvf, né una dirigente di quegli anni e nemmeno una componente dello staff tecnico, ma qualcosa di più di tutto questo: una tifosa sfegatata ed una grande amica delle giocatrici. Il suo palmares parla chiaro. Ha vissuto spesso da vicino, molto vicino, tutti i successi della squadra pallavolistica materana, dalla Calia Salotti alla Latte Rugiada senza perderne nemmeno uno; anche in occasione di una ricorrenza importante come il matrimonio di un parente molto vicina, Rosa non ha perso la gara, seguendola in diretta tv coinvolgendo l’intera sala nei suoi festeggiamenti per uno degli scudetti della società biancoverde. La passione per la pallavolo, naturalmente targata Pvf, le è nata quasi per costrizione. Lavorando presso la palestra di Mario Falotico, nella quale si allenavano le giocatrici della società materana, fu invitata e quasi trascinata al PalaSassi dalle ragazze, con le quali aveva stretto un legame d’amicizia. Non le è servito molto tempo per prendere pieno possesso del palazzetto e del tempo libero delle sue amiche giocatrici. Negli anni, Rosa ha dato un grande contributo in termini di impegno per la creazione dei gruppi squadra, quell’aspetto fondamentale in un gioco di squadra come la pallavolo. Ha organizzato spesso serata conviviali, creando un feeling, tra se e le varie giocatrici che hanno indossato la casacca biancoverde, davvero indissolubile. Rapporti d’amicizia che non sono mai tramontati, “storie che sono andate a finire male”, altre meglio; ed altre ancora che si sono concluse con il lieto fine. Grandi ricordi di Keba Phipps, Consuelo Mangifesta, Susan Lahme, Guendalina Buffon e tante altre, anche se nel cuore attualmente ne resta una in particolare, Ildiko Vojth, che Rosa ha accompagnato alla Cresima come madrina, per volere assoluto della giocatrice. Quando ci accoglie nella sua casa per l’intervista indossa la maglia con il nome ed il numero della giocatrice (la numero 3 con l’abbreviativo del nome della giocatrice, Ildi, ndr). I ricordi fotografici sono infiniti. Maglie, sciarpe, tute, felpe e calendari di una stagione mitica della pallavolo e di tutto lo sport materano sono conservati da questa figura storica del tifo organizzato e che si richiama al nome storico dei “Kakakaos”. Per tutto il tempo dell’intervista sul suo televisore scorrono immagini di repertorio che ricordano i successi storici della Pvf, che riguarda esclamando di tanto in tanto «quando rivivremo più questi momenti» con un chiaro velo di commozione e ci confessa: «Prima del vostro arrivo ho rivisto questi di video e qualche lacrima mi è scappata». I sacrifici che la più grande appassionata della pallavolo materana ha fatto in questi anni non sono descrivibili con poche parole, ma lei li descrive così: «io la pallavolo la vivevo e la vivo, non la seguo». Ancora oggi i contatti con le giocatrici restano vivi e Rosa è ospite gradita in quasi ogni angolo d’Italia e non solo, anche all’estero ha delle ragazze che l’aspettano per una visita, anche se il suo timore di volare non le permette viaggi transoceanici. Ma ora ha un grande desiderio e, per realizzarlo, non serve volare. «Sarebbe bello vedere di nuovo tanta gente al palazzetto, anche perchè la A2 è già un buon risultato e solo con un buon seguito potremo puntare ancora più in alto. Tutto ciò grazie anche alla passione di Michele Frangione».

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