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di ROSSELLA MONTEMURRO
HA SPIRITO di improvvisazione e una buona dose di faccia tosta il ventunenne di Palese, N.B., con precedenti per rapina, denunciato con l’accusa di tentata truffa dalla polizia per aver cercato di rubare lo scorso 10 settembre alcuni pacchi contenenti “Gratta e vinci” appena consegnati a un bar-ricevitoria. I particolari sono stati forniti ieri mattina, in una conferenza stampa, dal dirigente della Squadra mobile, Nicola Fucarino e dall’ispettore capo Luigi Martino.
In un bar tabacchi di via Dante, dopo che un autotrasportatore ha consegnato plichi contenenti tagliandi di “Gratta e vinci” per un totale di 12.000 euro, il ragazzo si è avvicinato alla titolare affermando che, per errore, erano stati consegnati pacchi non destinati alla ricevitoria.
La donna, però, ha percepito qualcosa di strano e ha detto al ragazzo che i colli sarebbero stati restituiti solo dopo aver ricevuto il fax della ditta.
Nel frattempo è intervenuta una Volante, allertata dalla donna. Il ragazzo, a questo punto, ha desistito, lasciando i pacchi e allontanandosi a bordo di un’auto.
«Un anziano ha notato la scena – ha affermato il dirigente Fucarino – tanto che mentre la signora durante le identificazioni non è stata utile, lui si è accorto che il ragazzo è salito su una Ford Galaxy bianca».
Grazie alle telecamere di videosorveglianza posizionate nelle zone di ingresso e uscita della città, nel giro di dieci minuti gli agenti hanno individuato la Ford Galaxy, diretta verso Bari.
Forse preoccupato dal colpo che non era andato a segno, il ventunenne non ha fatto rientro in città quel pomeriggio. Le ricerche dei poliziotti, intanto, hanno dato i primi risultati.
«La macchina è intestata al padre, un padroncino estraneo alla vicenda. – ha sottolineato il capo della Mobile – Dai riscontri dei documenti d’identità dei due figli, ci siamo resi conto che uno corrisponde alla descrizione data dall’anziano: capelli tendenti al rosso e fisico asciutto, longilineo.
Lo abbiamo invitato in questura, era tranquillo. Il ragazzo è stato riconosciuto al di là di ogni sospetto. A ritroso, con la videosorveglianza abbiamo ricostruito il percorso della Ford Galaxy: era entrato in città alle 9,20 del mattino e aveva lasciato Matera alle 12,50».
Adesso gli inquirenti, che sono alla ricerca di eventuali complici, mettono in guardia i commercianti della città, anche alla luce di episodi simili che si sono verificati nei mesi scorsi.
«Le attività commerciali d Matera sono servite fondamentalmente da un corriere per quanto riguarda la ricezione di colli, merci, e pacchi. – ha detto Fucarino – Tuttavia questa azienda si avvale di altri padroncini che raggiungono la sede di Bari, fanno carichi e effettuano consegne. Come nella migliore tradizione napoletana, la fantasia e l’immaginazione supera di gran lunga i film.
Il 2 agosto scorso l’autotrasportatore si è presentato nel bar tabacchi Bice consegnando un ingente quantitativo di colli. Quelli che contengono i “Gratta e vinci” possono avere tagliandi che arrivano ad un valore di 12.000 euro per ogni singolo pacco. Trenta secondi dopo che l’autotrasportatore era andato via, una persona con una maglietta con gli stessi colori della ditta di autotrasporti, entra nel bar munito di ricevute e timbro, affermando che alcuni plichi sono stati consegnati per sbaglio. Mette il timbro e fa firmare la ricevuta portando via plichi che arrecano al commerciante un danno di 27.000 euro».
Da quantificare, invece, il danno che ha subito lo Stato, nel caso in cui siano già state riscosse eventuali vincite.
Copione simile il 7 settembre in un noto negozio di calzature di calzature di via Roma.
«Viene effettuata la consegna di 13 colli. – ricorda il capo della Mobile – Qui il presunto operatore della ditta, che non indossa la maglietta della ditta, riesce a mettersi a metà tra il negoziante e la persona che consegna la merce, facendo credere al primo di essere un dipendente della ditta di autotrasporti e al secondo di far parte del personale del negozio. La signora, insospettita, non ha riconsegnato la merce, ha invece pensato di denunciare quanto le era accaduto alla polizia.
Questa consegna non doveva avvenire, il negozio era chiuso per lutto: la consegna è quindi stata concertata direttamente con il proprietario».
L’invito ai commercianti è di diffidare in maniera assoluta, non riconsegnare nulla e non esitare a rivolgersi al 113.

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