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Una donna colombiana, G.M.Y., di 30 anni, residente nella provincia di Pordenone, è stata arrestata dai Carabinieri della Stazione di Gizzeria con l’accusa di induzione alla prostituzione. La donna è stata colta in flagranza di reato. La scoperta di una casa di appuntamenti è stata fatta dai militari dell’Arma nel corso di alcuni servizi quotidiani di controllo del territorio.
I carabinieri si sono accorti di un via vai nei pressi di un’abitazione nella frazione marina di Gizzeria, che faceva pensare che all’interno potessero svolgersi attività illecite.
Tempestivamente sono cominciate le investigazioni ed i servizi di osservazione, grazie ai quali è stato possibile identificare i numerosi uomini che si recavano all’interno dell’abitazione. Convocati in caserma, gli stessi uomini hanno riferito che all’interno della casa, due avvenenti ragazze si prostituivano.
Subito sono intervenuti i Carabinieri che, fingendosi clienti, hanno fissato un appuntamento e sono stati accolti dalle due ragazze che hanno subito offerto i propri favori sessuali in cambio di denaro; cento euro il prezzo delle prestazioni. A quel punto i militari si sono dichiarati e nel corso dei successivi accertamenti hanno appurato che l’appartamento era stato preso in fitto da una delle due ragazze che consentiva all’altra di esercitare il meretricio. Per la locataria dell’immobile sono scattate le manette e l’appartamento è stato sottoposto a sequestro. La seconda ragazza, pure di nazionalità colombiana è stata accompagnata in caserma ed identificata. Per lei è stata avanzata proposta di foglio di via obbligatorio.

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