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La Calabria è una terra idrogeologicamente dissestata e politicamente infettata.Davanti a quella sfilza di giornalisti non liberi d’informare, che la trasmissione “Anno Zero” ci ha mostrato,abbiamo avuto sentore di un clima intimidatorio che non risparmia nessuno tantomeno le procure e quei pochi giudici coraggiosi ancora credenti nel valore delle istituzioni.Bella e solare la figura di Angela Napoli evidentemente disgustata che non riesce a starsene zitta perchè la misura è davvero colma.La carta sbandierata davanti a chi è adusa frequentare i salotti romani e non capisce lontanamente,(mi riferisco alla Santanchè) è un chiaro indizio di come l’omertà non ha più ragione d’essere. Quello che abbiamo sentito da giornalisti attenti che operano tra mille difficoltà, è un segreto di Pulcinella e il governatore della regione invece di passare a inutili e sterili denunce dovrebbe fare un mea culpa se davvero opera per il bene di una collettività sempre più gravida di problemi destinata a disgregarsi socialmente se non si agirà in fretta tralasciando gli strombazzamenti e abbandonando la politica dei favoritismi. La nostra è una regione isolata per vie di comunicazioni inefficienti e snodi ferroviari inesistenti. Invece di parlare di Ponte sullo Stretto o di chiudere nosocomi, isolando intere comunità situate all’interno senza neanche un presidio d’emergenza sarebbe già un chiaro segnale di cambiamento.Le sfide sono molteplici e non si risolvono andando a Roma, poichè con il federalismo fiscale ogni regione dovrà razionalizzare le proprie risorse, ragion per cui dovrebbero essere abolite le politiche dei favori e delle concessioni fatte ad amici.Ogni soldo che parte da questa istituzione non può prendere vie traverse per finire in chissà quale fauci del lupo. E qui entra in campo la società civile, i cittadini che non si lasciano intimidire, a al fianco di cronisti coraggiosi debbono battersi per la legalità e lo sviluppo di una terra che non può più aspettare.L’Europa della finanza esige solo l’ordine dei conti pubblici,per riscuotere il suo 5% dell’Iva. I soldi che ci vengono erogati hanno un costo non vengono regalati. E allora verranno premiati uomini in grado di elaborare strategie e politiche in linea con i bisogni e le esigenze del territorio. D’altronde il caso Sicilia insegna. Quando si è sulla stessa barca, bisogna nuotare insieme per non finire in pasto alle onde.

Miriam Taddei

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