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Undici ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dalla Dda di Catanzaro, sono state eseguite stamane all’alba dai Carabinieri del comando provinciale di Cosenza, guidati dal colonnello Francesco Ferace, e del Ros. Destinatari delle misure restrittive presunti appartenenti al clan mafioso Forastefano, operante nella sibaritide. L’operazione, chiamata in codice «Ultimo atto», avrebbe consentito di fare luce su tre omicidi avvenuti di recente nella zona. I militari hanno anche sequestrato droga ed armi.
L’OMICIDIO DI FAZIO CIROLLA
Tra gli omicidi i cui presunti autori sono stati arrestati questa mattina, anche quello di Fazio Cirolla, ucciso per errore, perchè somigliava al vero bersaglio dell’agguato. Cirolla di 42 anni, operaio incensurato il 27 luglio del 2009, si trovava in un autosalone in località Murate, nel territorio del comune di Cassano allo Ionio, ed una delle vittime del clan Forastefano. L’uomo, che era in compagnia di due dei suoi quattro figli, si era recato nella concessionaria per acquistare un’autovettura. Improvvisamente fu raggiunto da tre colpi di pistola calibro 9 sparati da due killer sotto gli occhi atterriti del figlioletto di quattro anni. Secondo gli inquirenti gli fu fatale la somiglianza con il vero bersaglio dell’agguato. Nel luglio scorso centinaia di persone hanno partecipato ad una fiaccolata per ricordare Cirolla a un anno dal suo assassinio.
LA CONFERENZA STAMPA DELL’OPERAZIONE
«Si ritiene di aver davvero dato il colpo finale alla cosca Forsatefano», ha detto il colonnello Francesco Ferace, Comandante dei Carabinieri di Cosenza. Sono tre i fermati di questa mattina: si tratta di Archentino Pesce e di Francesco Caporale, ritenuti rispettivamente il killer e la vedetta del delitto di Fazio Cirolla, che fu ucciso per errore, sotto gli occhi del figlio, nel luglio dell’anno scorso, quando si trovava in una concessionaria di auto.
In effetti sarebbe stato Salvatore Lione la vittima designata, colpevole di aver gestito male la «bacinella» dei Forastefano, ovvero i fondi del clan.
Adesso Lione è uno dei collaboratori di giustizia che ha portato all’operazione di oggi. L’inchiesta è stata avviata proprio sulla base delle dichiarazioni di tre nuovi collaboratori di giustizia, tra cui anche l’ex convivente di Vincenzo Forastefano, Lucia Bariova.
Stamattina è stato fermato anche Saverio Lento, che poi ha avuto un malore. Altre sei ordinanze di custodia cautelare sono state recapitate direttamente ai vertici della cosca, che si trovano già in carcere. Una decima persona è ancora ricercata. Gli inquirenti ritengono anche di aver fatto luce su altri due omicidi di ‘ndrangheta, consumati tra il 2003 e il 2004: quello di Nicola Bruzzese e quello di Antonio Bevilacqua, che sarebbero stati esguiti da Emanuele Bruno, un vero chirurgo della pistola per la sua precisione, come è stato definito in conferenza stampa. Durante l’operazione di oggi sono stati sequestrati documenti definiti importanti ed è stata trovata anche una pistola e diversi assegni. Nelle scorse settimane i militari avevano anche scoperto un bunker, nelle disponibilità della cosca Forastefano, dove presumibilmente è stato ospitato qualche latitante.
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