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di GIOVANNI ROSA Si sarebbe rivolta ai propri alunni apostrofandoli con espressioni del tipo: “bestia”, “asino” e “stronzo”. Su alcuni avrebbe addirittura alzato le mani e, come se non bastasse, avrebbe avuto nei loro confronti un atteggiamento distante, irresponsabile e anaffettivo. Per questo il giudice per le indagini preliminari, Gerardina Romaniello, nei giorni scorsi l’ha sospesa dall’esercizio della pubblica funzione di insegnante per due mesi per maltrattamenti.
Dopo la denuncia, la prima sospensione, il successivo reintegro e la protesta dei genitori della settimana scorsa, la vicenda di Raffaella Iuliano, la maestra di Marsicovetere, scrive un nuovo capitolo. Le indagini svolte dai carabinieri del comando di Villa D’Agri, infatti, dimostrerebbero la presenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’insegnante nel periodo che va dal settembre 2009 fino al marzo 2010, mese in cui verrà presentata la denuncia di una famiglia da cui poi partirà l’inchiesta.
«Il bambino – secondo quanto raccontato dal genitore ai carabinieri – rientrava a casa dopo essere uscito dalla scuola e lamentava un dolore al naso. Nel chiedergli cosa fosse successo mi riferiva che la maestra, insegnate di storia e geografia, gli aveva dato due schiaffi forti in faccia che gli avevano procurato fuoriuscita di sangue dal naso. Immediatamente ho fatto vedere mio figlio dal locale pronto soccorso, il quale lo diagnosticava con la seguenti prognosi: cefalea ed epistassi post traumatica, con dolore in regione frontale e guancia destra». I militari dell’Arma successivamente hanno sentito anche altri bambini che avrebbero confermato non solo la circostanza degli “schiaffi”, ma addirittura avrebbero descritto un clima di paura, di disagio psicologico e di mancanza di serenità, dovuto proprio all’atteggiamento della maestra. Un’insegnante che, secondo alcune testimonianze, vestiva sempre di nero e con occhiali scuri, che non avrebbe aiutato un altro alunno in evidente difficoltà perché aveva male a un dito su cui poi verrà riscontrato un trauma contusivo e che non avrebbe permesso la normale attività fisica – lei che insegnava anche scienze motorie – perchè “colpevoli” di essere troppo vivaci. Insomma un quadro tutt’altro che roseo, consumato all’interno di una classe della scuola elementare “Salvatore Quasimodo” di Marsicovetere. La maestra dal canto suo si è trincerata dietro il silenzio. Anche ieri mattina – come altre volte in passato – dalla porta della sua casa non ci ha risposto nessuno. Intanto dalla scuola confermano quanto già detto nei giorni scorsi. Durante la manifestazione di venerdì scorso il vice presidente, Francesco Lauletta aveva sostenuto che «la scuola si è resa conto del problema» e che ha «proposto all’insegnante il progetto Biblioteca» e quello per stranieri. In entrambi i casi ha rifiutato. Inoltre «si è garantita durante le sue ore la presenza di un altro docente in classe. Dopo di che è stata richiesta la visita collegiale. Fino a quando non c’è una decisione degli organi competenti – ha ribadito Lauletta – non si può mandare un insegnante a casa». Il provvedimento è arrivato e la maestra è stata sospesa dall’esercizio della pubblica funzione di insegnante per almeno per due mesi.
Giovanni Rosa
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