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Al “Luigi Razza” vincono tutti tranne la Vibonese. La formazione di Tosi non riesce proprio a vincere un match casalingo; si perde senza convincere, senza riscuotere consensi. Una squadra, quella rossoblù, incapace di trovare la dovuta continuità di rendimento. Anche la tifoseria di casa si è spazientita, fischiando a più riprese la squadra rossoblù. Ancora una volta sono emersi i limiti caratteriali di una formazione incapace di reagire una volta essere andata sotto. Per la quarta gara interna di fila, dopo un incoraggiante avvio, ecco il buio. Pure in questa circostanza a tradire sono gli elementi che dovrebbero fare la differenza, vale a dire Geraldi, che in difesa non garantisce sicurezza, Mineo, che in mediana va meglio rispetto al passato, ma resta nell’ambito della mediocrità, e Grillo, il capitano, che di nuovo ammaina presto la bandiera, offrendo una prestazione inguardabile. Per una buona mezzora la Vibonese è apparsa dinamica e propositiva e, se vogliamo, padrona del campo, col gruppo che ha rispettato le consegne. Il 4-3-3 impostato da Tosi prevedeva Dominici in veste di guastatore e il furetto rossoblù per un tempo ha fatto vedere buone cose, recuperando una marea di palloni e inserendosi spesso fra le linee. Allo stesso tempo Grillo e Donati erano quelli preposti a supportare Pasca in attacco, col capitano ancora esentato da compiti di copertura e il secondo pronto a coprire in fase di non possesso, difendendo col 4-4-2.
La vampata iniziale della Vibonese è andata esaurendosi col passare del tempo.
Il Matera, una volta capito di poter colpire, ha alzato il baricentro. Logrieco ha lanciato un chiaro segnale a Grillo e soci, con un fendente ben respinto da Senatore. Quindi è bastato un bel cross dalla destra per permettere a Del Sorbo (che già al 1′ aveva sfiorato la rete, ma il campanello d’allarme non era stato ben recepito) di battere di testa il portiere di casa, infilandosi fra Geraldi e Perna, col primo che ha vanamente chiesto l’annullamento del gol per un presunto fuorigioco. Qui, dopo il vantaggio ospite, si è vista tutta la fragilità caratteriale della Vibonese. Nessun accenno di reazione, nessuno scatto d’impeto e, per quel che si è visto in campo, tanta disorganizzazione.
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