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Una pistola puntata per più di un’ora. La paura che, da un momento all’altro, quell’arma possa sparare e poi l’angoscia per il futuro: potrà succedere ancora?
Una notte insolita quella vissuta nella notte tra lunedì e martedì in una casa alloggio del capoluogo. Cose che a Potenza difficilmente succedono. Alcuni operatori della cooperativa che gestisce la casa alloggio sono al lavoro. E’ il turno notturno, ma fino all’altra sera non si era mai verificato alcun episodio di violenza. Il turno notturno è destinato, più che altro, ai pazienti, persone che potrebbero avere malori o crisi durante quelle ore. Nessuno ha mai pensato alla necessità di una vigilanza per i pericoli che arrivano dall’esterno. Questa è Potenza, non è Napoli o Bari.
Eppure, intorno alla mezzanotte entra nella struttura un uomo. A quanto sembra ha il viso parzialmente coperto. Per gli operatori ha inizio l’inatteso incubo. Il rapinatore, infatti, vuole dei soldi. E questo particolare potrebbe far escludere la pista del tossicodipendente. In questo caso, infatti, sarebbe stata più normale una richiesta di medicinali di cui una casa alloggio deve essere fornita. Il rapinatore cerca soldi, invece, e non va via finché non ottiene quello che vuole, all’incirca mille euro. Ora sul caso sta indagando la Questura di Potenza.
a.giacummo@luedi.it
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