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Ha affermato la sua netta contrarietà, il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore (in foto) all’idea di raddoppiare l’inceneritore di contrada Cicerna: «La mia posizione, così come quella di chi ho avuto la fortuna di affiancare in questi anni nella lotta per un ambiente più sano e per uno sviluppo compatibile con le peculiarità di un territorio, continuamente martoriato da scelte scellerate imposte dall’alto – aggiunge – è ormai a tutti nota. Numerose ricerche mediche e studi internazionali hanno dimostrato l’impatto ambientale negativo di queste strutture , tra l’altro antieconomiche e ampiamente superate in molte nazioni più evolute della nostra.
Gioia Tauro è la città di uno dei porti più famosi ed importanti del mondo, che genera lo stesso Pil dell’intera Calabria, costruito usando più di 800 ettari del nostro territorio, ricevendo in cambio un inceneritore con costruendo raddoppio, un megadepuratore, discariche varie, forse un rigassificatore, senza contare gli effetti negativi delle strutture site nei comuni limitrofi (vedi turbogas,megaelettrodotti,ecc).
Un’area che vede quotidianamente arrivare immondizia da tutta la Calabria e deve sopportarne giorno per giorno tutti gli effetti negativi. La stessa area che quando però si deve realizzare una struttura utile, un ospedale unico, in grado di salvare vite, capace di curare e guarire i cittadini, magari a parziale e minima compensazione delle scelte scellerate prima richiamate,viene puntualmente e scientificamente esclusa, cercando di realizzare il settimo Ospedale della Piana a Palmi, ignorando addirittura i vincoli di destinazione scolastica, sanciti da normative nazionali ed insistenti sull’area dell’Istituto tecnico Agrario, considerando carta straccia l’unico documento ufficiale democraticamente votato da 22 sindaci su 26 che stabiliva di realizzare invece un ospedale unico al centro della piana».
«Da cittadino – prosegue il sindaco di Gioia Tauro – ho sempre difeso le mie idee, protestando e cercando di contrastare queste scelte, ma sempre nel pieno rispetto delle leggi e delle istituzioni preposte a farle rispettare. Da Sindaco, nel pieno rispetto del mio ruolo istituzionale continuo ad oppormi a quelle che reputo gravi mancanze, tali da non consentire assolutamente la realizzazione del raddoppio dell’inceneritore. Infatti mentre per la costruzione del primo inceneritore è stata richiesto e concesso, da chi mi ha preceduto, un permesso a costruire, oggi per la realizzazione del raddoppio si procede in assenza di tale atto, ma ancora più grave si procede senza aver avviato una regolare procedura per una valutazione di impatto ambientale, mancante anche per la realizzazione del primo inceneritore, che tuteli, per come previsto dalla legge, la salute e il benessere dei cittadini.
Pertanto – conclude Bellofiore – è da tempo allo studio ed è mia intenzione presentare, prima possibile, un ricorso alla Corte di Giustizia Europea, perchè in assenza di tali fondamentali atti ritengo che nessuna eventuale penale milionaria che la regione dovesse pagare, può e sarà mai più importante del futuro e della salute nostra e dei nostri figli».

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