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Una nuova interrogazione alla Commissione europea «sull’illegittima estromissione dell’Ente Parco del Pollino sul progetto di riconversione della Centrale del Mercure» è stata depositata da Luigi de Magistris, europarlamentare Idv, secondo il quale è necessario «abbandonare il progetto di riconversione». La centrale, che nel progetto dell’Enel dovrebbe essere convertita in un impianto a biomasse, è scritto in una nota, si trova all’interno del Parco, in una doppia Zps (Zona di Protezione Speciale): Pollino-Orsomarso e Massiccio Monte Pollino-Monte Alpi.
Alla precedente interrogazione sul mancato rispetto delle normative comunitarie in materia ambientale e in merito al non coinvolgimento dell’Ente Parco nell’assegnazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), prosegue la nota, il commissario all’Ambiente Janez Potocnik aveva riferito che «l’art 7 della direttiva Ippc dispone che gli Stati membri adottino delle misure per il coordinamento dell’autorizzazione quando sono coinvolte più autorità competenti. Pertanto l’art. 7 si applica all’autorità del Parco solo se questa è considerata autorità competente ai sensi della legislazione nazionale di recepimento della direttiva Ippc».
Nella nuova interrogazione de Magistris evidenzia come secondo la Legge italiana quadro sulle aree protette (394/91) «il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad interventi, impianti ed opere all’interno del parco è sottoposto al preventivo nulla osta dell’ente Parco». Quindi, nel caso della centrale del Mercure, è scritto nella nota, le autorità competenti sono le Regioni Calabria e Basilicata e l’Ente Parco Nazionale del Pollino. Secondo il commissario Potocnik, «l’apertura di una centrale elettrica a biomasse in una zona Natura 2000 deve rispettare le disposizioni dell’art 6 della direttiva 92/43/CE».
In questo caso, afferma la nota, «la Regione Calabria ha svolto procedura di Valutazione di Incidenza ma, dopo un primo esito favorevole, questa è stata ritirata il 3 dicembre 2009, in seguito al ritiro del parere favorevole dell’Ente Parco, e nuovamente e inspiegabilmente concessa il 29 dicembre 2009. Inoltre, la procedura Aia in itinere, dopo la tardiva convocazione dell’Ente Parco, è stata bloccata, e il procedimento autorizzativo è stato assegnato al dipartimento Attività produttive della Regione Calabria, che ha rilasciato l’autorizzazione senza l’Aia e con il parere contrario dell’Ente Parco».
De Magistris ha pertanto chiesto alla Commissione se ritiene «illegittimi prima il mancato coinvolgimento dell’Ente Parco, autorità competente riconosciuta, e poi l’autorizzazione concessa in questo modo dal Dipartimento regionale».
De Magistris chiede anche alla Commissione se, «dopo il ritiro del parere positivo della Valutazione di incidenza da parte della Regione Calabria, poi ripristinato nonostante il ritiro del parere favorevole dell’Ente Parco, ritiene indispensabili ulteriori approfondimenti sulle possibili incidenze in un sito Natura 2000». «L’intera comunità della Valle del Mercure – spiega de Magistris – si è mobilitata contro la realizzazione della centrale a biomasse. È evidente l’assoluta incompatibilità dell’impianto con un territorio il cui patrimonio insostituibile è costituito dalle risorse ambientali, dal paesaggio, dalla biodiversità. Un patrimonio messo a rischio dalla realizzazione di un impianto industriale che, in cambio di pochi posti di lavoro, comprometterebbe molte delle possibilità di sviluppo di un’area in cui molte più opportunità di occupazione, soprattutto giovanile, potrebbero arrivare dall’economia verde, dal turismo, dalla valorizzazione delle produzioni tipiche. Bisogna abbandonare il progetto di riconversione e rispettare le istanze di un’intera comunità che pretende giustamente la salvaguardia del proprio territorio, dell’ambiente e del primario diritto alla salute».
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