1 minuto per la lettura
Ennesima intimidazione nei confronti di un giornalista del Quotidiano; preso di mira questa volta è il collaboratore Ferdinando Piccolo, che ha trovato una busta con cinque proiettili e un inquietante messaggio davanti al negozio del padre. E’ successo la scorsa notte, poco dopo la mezzanotte quando, sceso dalla sua auto, ha raggiunto l’abitazione del padre, dove vive con la famiglia. Sul pianerottolo della porta d’ingresso, la solita busta gialla contenente un foglio A4 e due bossoli di pistola caricata a salve.
La lettera scritta con il carattere più usato “Times New Roman” con dimensione 36 non ha lasciato alcun dubbio: stessa carta, stesso carattere, stessa stampante e quindi, si presume, stesso computer. Questo il testo integrale, così come è stato concepito: «E’ passata una settimana. Ferdinando Piccolo Sappiamo dove abiti…. che macchina hai, dove dormi, e sappiamo anche cosa fa tua sorella, a che ora va a lavorare tuo padre…non hai capito che stai giocando con il fuoco. Vorrà dire che alzeremo il tiro….non avvertiamo più…..stai attento a non uscire da solo…. Giornalista infame che non sei altro…sei un morto che cammina. Devi smettere di scrivere da San Luca. Sei di Bovalino, e scrivi di Bovalino ….».
I carabinieri allertati, hanno raggiunto il quartiere Borgo e dopo minuziosi rilievi della zona circostante, hanno raccolto la testimonianza del giornalista sequestrando il materiale. Numerosi gli attestati di solidarietà nei confronti di Piccolo da parte di colleghi ed amici. Dall’inizio dell’anno,intanto, quindici cronisti sono stati minacciati di morte dalla ‘ndrangheta.
1941773333ff]Leggi l’editoriale >>
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA