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«Dai prossimi giorni i cittadini di Cavallerizzo devono incominciare a prendere possesso e vedere quello che sarà il loro futuro appartamento, la loro nuova casa, per decidere come sistemarla e come arredarla. Poi, prima di Natale entreranno tutti dentro ed avranno la casa pronta». È quanto ha detto il Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, a margine della visita alla frazione Cavallerizzo di Cerzeto dove è stata realizzata una new town.
La frazione di Cavallerizzo fu danneggiata il 7 marzo del 2005 da una frana che rese necessaria l’evacuazione dell’abitato. Bertolaso stamani ha incontrato il sindaco di Cerzeto ed il Prefetto di Cosenza ed ha poi fatto un sopralluogo nella zona della nuova Cavallerizzo.
«I lavori vanno avanti, la nuova Cavallerizzo – ha aggiunto Bertolaso – è molto bella e affaccia su quella che era la vecchia frazione. Tutto questo nel rispetto delle abitudini e delle tradizioni delle persone che riesiedono in questa zona. Questa nuova Cavallerizzo non ha nulla da temere rispetto a quella del passato. È stato fatto un lavoro importante ed ora abbiamo strutture che rispettano le norme antisismiche e rispettano tutte le leggi sulla sicurezza del lavoro e degli ambienti».
«Questo – ha concluso – è un piccolo esempio di come si dovrebbe lavorare nel tanto discusso e criticato Sud. Qui c’è la dimostrazione che lo Stato è presente, ha preso degli impegni, sta mantenendo le promesse e le realtà locali stanno facendo il loro dovere».
BERTOLASO AD AMARONI PER L’INAUGURAZIONE DI UNA SCUOLA RISTRUTTURATA DALLA PROTEZIONE CIVILE
Il Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, dopo la sua visita a Cavallerizzo ha inaugurato ad Amaroni la scuola dell’infanzia. I lavori di ristrutturazione della scuola sono durati due mesi e sono stati svolti dai volontari del centro operativo intercomunale di Protezione civile e dall’Associazione nazionale di volontariato di protezione civile ‘Angeli Blù. Nella struttura vengono ospitati un centinaio di bambini tra quelli della scuola dell’infanzia e quelli delle elementari. Nel corso della cerimonia d’inaugurazione Bertolaso ha detto che «l’esempio di Amaroni è la dimostrazione di quanto il gioco di squadra sia importante per dare da un lato una prova tangibile ed un ulteriore servizio alla popolazione di questo comune e dall’altro un segnale chiaro di come gli sforzi comuni dei volontari del gruppo Angeli Blu, della Regione, del Comune e della Provincia siano capaci di produrre degli effetti che potrebbero essere riproposti anche su scala più grande».
«Che sia proprio una scuola – ha concluso – il risultato del lavoro dei volontari è la dimostrazione di quanto sia importante lavorare per consentire a tutti gli studenti, non solo della Calabria, di poter frequentare le proprie scuole in condizioni di assoluta sicurezza». Bertolaso ha invitato i volontari degli angeli blu ad avviare un percorso di formazione a studenti su come affrontare eventuali emergenze che potrebbero verificarsi nel loro territorio.
LA POLEMICA DELL’ASSOCIAZIONE “CAVALLERIZZO VIVE”
«A poche ore dall’arrivo veniamo a sapere della visita di Bertolaso a Cerzeto. Ci domandiamo che cosa venga a fare o a dire». «Sappiamo, infatti – prosegue la nota del consiglio direttivo dell’associazione Cavallerizzo Vive – che viene propagandato che i lavori dovrebbero essere finiti prima di quanto indicato dal crono programma, dimenticandosi che il crono programma è già slittato di 300 giorni, più della metà dei quali sono già passati. Inizialmente erano stati indicati solo 900 giorni per la realizzazione di tutto un nuovo paese con la consegna degli alloggi agli abitanti di Cavallerizzo. La sciagurata decisione di non ripristinare la strada provinciale di Cavallerizzo (per un tratto di 400 metri dissestato dalla frana) ha comportato numerosi disagi al circondario (circa 10 Comuni), tra questi la probabile chiusura dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri di San Marco Argentano (dopo 50 anni) per un calo di iscritti dovuto a problemi logistici nati proprio a seguito della frana del 7 marzo 2005 ed alla conseguente decisione di non intervenire a distanza di quasi 6 anni dall’evento franoso».
«Il nuovo ghetto di Bertolaso – prosegue la nota dell’associazione – tuttora in fase di costruzione, ricordiamolo, dovrebbe essere dotato, secondo il progetto approvato, anche di una scuola e di una chiesa, peccato che non siano state finanziate e chissà se lo saranno mai. È forse questo un motivo di vanto? Per non parlare poi del depuratore che a 129 giorni dalla fine del lavori non sanno nemmeno dove posizionarlo. Sulla riproposizione delle così dette gjitonie (i vecchi quartieri) ritorniamo a ribadire che nulla è stato ricostruito secondo la pianta urbanistica dell’antico abitato di Cavallerizzo, anzi si è stravolto il legame sia fisico che antropologico del nostro Centro storico». Per Cavallerizzo Vive «la riproposizione di casermoni non è di sicuro accettabile rispetto a tutte quelle case ancora perfettamente fruibili a Cavallerizzo. Ricordiamo nuovamente che la frana del 7 marzo 2005 colpì solo l’11,5% dell’abitato di più recente costruzione (fonte Protezione Civile nazionale) lasciando intatto tutto il centro storico, ad oggi perfettamente accessibile e vivibile. Ovviamente non condividiamo in radice la decisione di delocalizzare per questo abbiamo fatto ricorso al Tar. A tale proposito siamo lieti di comunicare ai distratti signori dell’ufficio stampa della Protezione Civile Naz. che il Consiglio di Stato non ha affatto annullato la sentenza del Tar che annulla (questo sì) il verbale della conferenza dei servizi che ha approvato il progetto definitivo del nuovo paese in località ‘Pianette’ (rendendo lo stesso di fatto abusivo) ma si è limitato a sospenderne l’efficacia».
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