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Il sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface, ha reso dichiarazioni spontenee al pm antimafia Vincenzo Luberto, titolare dell’inchiesta «Santa Tecla» che ha portato all’arresto d’oltre sessanta persone tra cui i due fratelli del primo cittadino, e nella quale risulta indagata.
La notizia è stata riferita dallo stesso amministratore la quale ha chiarito d’avere chiesto lei stessa al magistrato inquirente di rendere «dichiarazioni spontanee» che spaziassero dalla sua prima elezione nel consiglio comunale coriglianese, nel 93, all’entrata in consiglio provinciale nel 2004, sempre nelle file di Alleanza nazionale, alla promozione a sindaco l’anno passato.
Il sindaco ha aggiunto di non avere alcuna intenzione di dimettersi dalla guida ammimnistrativa della cittadina ionica: “Sarebbe stato più comodo ma ho preferito mantenere la parola data agli elettori e onorare la fiducia accordatami dalle forze politiche che rappresento”. Pasqualina Straface ha inoltre smentito che alcun ambiente corrotto o delinquenziale l’abbia mai aiutata o fornito appoggio elettorale, e sottolineato d’essere convinta dell’innocenza dei fratelli Franco e Mario, entrambi imprenditori, accusati di associazione mafiosa e reclusi in via cautelare al 41 bis: «Attendo – ha dichiarato – il riconoscimento giudiziale della loro innocenza».
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