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«In Calabria sono a rischio 2.250 posti di lavoro nel settore amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) della scuola». La denuncia arriva dal parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio (nella foto), che ha presentato un’interrogazione, a risposta in Commissione, al ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Maria Stella Gelmini: «L’avvio dell’anno scolastico 2010/2011 – afferma Oliverio – registra innumerevoli disagi e contrattempi per gli studenti e le famiglie, nonchè una situazione di preoccupante incertezza e allarme per il personale coinvolto dalle misure di riduzione degli organici. Per quanto riguarda la Calabria, i dati ministeriali prevedono una riduzione dell’organico del personale Ata pari a 2.250 unità rispetto all’anno scolastico 2008/2009, con la conseguenza di aggravare la situazione occupazionale in una regione che già sconta tassi di disoccupazione molto superiori alla media nazionale, nonchè di compromettere l’operatività di numerosi plessi scolastici e il grado di servizio e sorveglianza degli studenti. Una scuola che prevede meno personale Ata – sottolinea l’esponente del Pd – è una scuola destinata a piombare nel disordine e nell’abbandono. Con minor personale Ata non si può garantire la salvaguardia degli gli alunni minorenni all’interno degli edifici, così come non si riesce ad assicurare che non entrino persone estranee all’interno del plesso scolastico; tali scelte, frutto di una logica eminentemente ragionieristico-contabile,sembrano non tenere conto dei diversi contesti economici e sociali nei quali vanno a ricadere i loro effetti.
Le manifestazioni dei precari della scuola, che si susseguono da diversi giorni e che hanno visto forme eclatanti quali lo sciopero della fame o il blocco simbolico dello stretto di Messina, denunciano il grave disagio che si sta abbattendo sulla scuola italiana, sugli studenti e le loro famiglie e sui lavoratori scolastici. Disagi che risultano ancora più gravi nelle realtà dove la scuola rappresenta l’unica prospettiva di riscatto e di emancipazione sociale come nel Mezzogiorno, e in particolare in Calabria.
Le prime evidenze delle misure adottate in conseguenza dei tagli previsti dal decreto legge 112/08, sia dal punto di vista occupazionale che da quello dell’impoverimento complessivo dell’offerta formativa, richiederebbero un serio ripensamento dell’impianto complessivo, prevedendo nell’immediato il blocco della riduzione del personale docente e Ata, soprattutto nelle regioni, la Calabria in testa, dove è più forte il fenomeno della dispersione scolastica».
Alla luce di tutto questo, Oliverio chiede al ministro «quali immediate iniziative intenda assumere al fine di scongiurare, che le misure adottate si traducano in disagi agli studenti e alle famiglie, con conseguente riduzione dell’offerta formativa e in un ulteriore aggravio dell’emergenza occupazionale, soprattutto nel Mezzogiorno e principalmente nella regione Calabria e se non ritenga utile, anche per prevenire ulteriori forme di protesta, prevedere apposite sedi di confronto con le rappresentanze del personale della scuola, volte a individuare, soprattutto nelle aree di maggior sofferenza, le soluzioni più idonee per un ordinato avvio dell’anno scolastico e per le legittime aspettative di migliaia di lavoratori del settore che ormai da anni assicurano lo svolgimento delle attività scolastiche».
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