X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

di Pietro Scognamiglio
AL netto di eventuali gite scolastiche in Costa Azzurra o di una tappa del viaggio di nozze, il debutto “ufficiale” di Giuseppe Postiglione nel Principato risale esattamente a tre anni fa. Il giovanissimo (all’epoca 25enne) presidente di un Potenza appena tornato in C1 venne invitato da alcuni amici ad assistere, sugli spalti dello stadio “Louis II”, alla Supercoppa Europea tra il Milan di Ancelotti e il Siviglia. Il Milan, che vinse quella coppa in rimonta (3-1) con le reti di Inzaghi, Jankulowsky e Kaka, non la alzò durante la premiazione in segno di rispetto per il lutto che aveva colpito solo qualche giorno prima il club spagnolo per la morte del giovane difensore Antonio Puerta. Si giocò in un clima surreale. Insomma, Postiglione era lì. Lo venne a sapere tutta Potenza, perchè l’entusiasmo tradì il suo quarto di secolo e la trasferta oltre Ventimiglia venne sbandierata ai quattro venti.
Era un Siviglia piuttosto italiano, quello, anche se i vari De Sanctis (oggi portiere del Napoli) e Maresca iniziarono la partita seduti di fianco al tecnico Juande Ramos. Proprio l’ex centrocampista della Juventus è l’anello di congiunzione. L’invito non rifiutabile per la serata di gala monegasca arrivò infatti a Postiglione da Candido Fortunato, operatore di mercato sempre vicino al Potenza e procuratore proprio di Maresca, con cui condivide le origini salernitane. Fresco di sbornia dopo il trionfo di Benevento del 17 giugno 2007, Postiglione era entrato in un giro buono. Qualche figlio di papà (Gianmarco Calleri, che in rossoblu portò il non trascendentale esterno di centrocampo Morfù) e proprio Fortunato, fratello del povero Andrea, sottratto al calcio e alla vita da una lancinante leucemia poco prima che iniziasse il ciclo d’oro della Juventus di Vialli, Ravanelli e Del Piero. L’operatore di mercato campano a breve avrebbe acquisito la procura di Matteo Berretti, all’epoca ritenuto uno dei pezzi più pregiati della neopromossa società rossoblu. Un’amicizia solida, portata avanti – a differenza di tante altre – anche con il passare degli anni, se si pensa che Fortunato è collaboratore di fiducia di Ciro De Cesare e accompagnò a Potenza Eziolino Capuano l’estate scorsa, quando di fronte ad un caffè del Bar Locatelli venne sostanzialmente ufficializzato l’arrivo a Potenza del vulcanico allenatore. Ovviamente nessun collegamento tra questa quadro e le vicende bancarie e penali di cui parliamo abbondantemente in pagina. Ma se un luogo ti folgora e ti riempie gli occhi, accade spesso al primo appuntamento.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE