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POTENZA – Quella che comincia domani all’Acta è una prima sperimentazione di internalizzazione dei servizi, almeno di quello di raccolta dei rifiuti differenziati. «Ci testiamo», spiega il direttore generale Marcello Tricarico, con il secondo obiettivo di risparmiare un po’, migliorando il servizio. Il programma sperimentale dell’Acta vedrà impegnati mezzi mono-operatore (il tipico “camioncino”) nella raccolta dei rifiuti del cassonetto multimateriale, quello blu, su un terzo del territorio cittadino (ma con l’esclusione del vetro, per la cui raccolta l’azienda non è ancora attrezzata). Sarà poi la stessa ex municipalizzata a trasportare i rifiuti presso la stazione di trasferenza di Tito Scalo.
I mezzi, a giorni alterni, rispetto ai due passaggi settimanali finora garantiti, gireranno nella fascia oraria che va dalle 13 alle 19, in sei quartieri popolosi della città: Macchia Romana, Parco Aurora, Cep, Cocuzzo, Poggio Tre Galli – Zona G, Malvaccaro – Macchia Giocali. «Quella individuata non a caso è una zona “campione”, in cui insistono abitazioni, zone commerciali e uffici». Perché negli anni, da quando sono state esperite le gare per gli affidamenti del servizio (da tempo è atteso il nuovo bando di gara) la città è cambiata e il sistema deve andare incontro a nuove esigenze. E quello della raccolta della differenziata è solo un pezzo di un settore, quello dei rifiuti, che in città si divide tra difficoltà, fondi carenti, costi e tasse in aumento, polemiche.
Un punto di partenza? «Ci mettiamo alla prova, con un monitoraggio costante», che ogni settimana proverà a modificare eventuali punti di deficit. Con la speranza di poter presto aumentare la presenza di cassonetti nell’area individuata (oggi ne sono presenti 138), ma non senza «avviare un percorso di confronto con i residenti e i comitati di quartiere interessati», hanno spiegato Tricarico e il presidente della spa, Domenica Iacobuzio in una nota diffusa ieri.
Sul resto del territorio cittadino la raccolta del multimateriale resta in capo all’Ageco (la azienda affidataria del servizio) che, però, allegerendo il proprio carico sull’area da domani coperta dall’Acta, aumenterà la frequenza della propria raccolta.
Le prime prove tecniche di internalizzazione arrivano dopo «un costante e fruttuoso confronto con le sigle sindacali che ha portato alla sottoscrizione di un accordo utile per l’azienda e per l’intera città poiché – spiegano – segna l’avvicinamento ulteriore al modello già adottato nel centro storico, ove i rifiuti vengono raccolti quotidianamente».
Più lungo e difficoltoso, invece, il percorso di ragionamento per modificare eventualmente (anche questa richiesta piuttosto diffusa in città) l’orario di raccolta del multimateriale (il giro notturno dei camion non si incastrerebbe nel traffico delle ore di punta). L’azienda è ancora legata, infatti, a un programma di conferimento costruito sulla gara di appalto esperita tempo fa. Inoltre, i mezzi della raccolta del multimateriale, sono gli stessi utilizzati per il rifiuto solido urbano (dunque i giri di raccolta non possono accavallarsi). Senza contare che l’attuale stazione di conferimento è a Tito scalo e legata a precisi turni di lavoro dell’impresa gestore.
Per adesso, si comincia dalla raccolta del multimateriale. Auspici e aspettative.
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