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di PIERO QUARTO
NON SONO mancati interventi e incendi in questa prima parte dell’estate. Vigili del Fuoco, Corpo Forestale e Volontari per l’Ambiente impegnati a pieno organico per cercare di far fronte ad un’emergenza che si ripete anno dopo anno e che nelle giornate più calde, come sono appunto le ultime, raggiunge i suoi livelli di guardia.
Trascorso il Ferragosto ed il cuore dell’estate è possibile improvvisare un primo bilancio dell’attività antincendio della provincia di Matera con Pio Acito responsabile dei Volontari per l’Ambiente del Materano.
«Devo dire che nel 2009 ci sono stati molti meno interventi, limitati sia per numero sia per superficie colpita» spiega Pio Acito, «quest’anno ci sono stati una serie di incendi a cominciare da quello molto esteso di Quarantotto per continuare poi con Nova Siri e con altri due casi nel Parco della Murgia.
Dovendo dare dei numeri io direi che rispetto all’anno 2009 che era stato alquanto positivo gli incendi sono aumentati del 300 per cento, mentre i numeri sono dimezzati rispetto al 2008.
Il dato più interessante è positivo riguarda il fatto che riusciamo ad essere sul posto entro un’ora dal propagarsi delle fiamme e dunque l’intervento è molto più efficace perchè la rete di monitoraggio presente sul territorio lavora a pieno regime».
Resta invece il dato negativo delle cause che portano al propagarsi delle fiamme e che sono, quasi sempre, dovute a motivi di ordine doloso. «Sono quelli il 98 per cento degli incendi, la casualità, il cosiddetto mozzicone di sigaretta che prende fuoco è l’eccezione ma il resto è un sistema da prevenire attraverso degli interventi per esempio contro chi incendia le stoppie dopo la trebbiatura. Bisognerebbe vietare i contributi regionali a chi brucia le stoppie e poi anche le associazioni agricole dovrebbero fare serie informazioni agli iscritti in modo da evitare il rischio di bruciatura delle stoppie. Legambiente come associazione non ammette atti anti-ambientalisti, allo stesso modo le associazioni agricole non dovrebbero ammettere atti che vanno contro l’interesse generale».
Pio Acito prosegue la sua disamina ricordando anche come «i pastori bruciano il pascolo per rinnovarlo, bisogna interdire il pascolo a chi fa queste cose. L’interdizione del pascolo su zone percorse da fuoco è previste in zone boscate, va prevista anche in zone non boscate».
Insomma una serie di input e di interventi preventivi che potrebbero limitare ancora di più il rischio incendi. Certo però la squadra di Vigili del Fuoco, uomini del Corpo Forestale e volontari è di quelle alquanto qualificate e pronte a lavorare in qualsiasi momento. «Siamo pronti anche di notte, a muoverci in qualsiasi orario». Gli incendi restano un pericolo e un’emergenza ma il territorio sembra pronto a lavorare per combattere quest’emergenza.
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