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Resteranno detenuti Mario e Franco Straface arrestati nelle settimane scorse nel corso dell’operazione ‘Santa Tecla’ contro le cosche della ‘ndrangheta di Corigliano Calabro (Cs). Lo hanno deciso i giudici del tribunale della libertà di Catanzaro, che hanno rigettato l’istanza di scarcerazione avanzata dai legali dei due fratelli.
I due imprenditori, fratelli del sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface, che è estranea all’indagine, sono accusati di un’estorsione compiuta nell’ambito della realizzazione di un villaggio turistico in localita Thurio. In particolare, secondo l’accusa, il titolare della società che stava realizzando la struttura sarebbe stato costretto da Maurizio Barilari, ritenuto il capo della cosca di Corigliano, ad affidare un appalto milionario, prima per la sola fornitura del cemento e poi per tutta l’opera, alla Straface Srl di Mario e Franco. I due imprenditori avrebbero poi scelto le imprese subappaltatrici che hanno fatturato alla ditta Straface importi non dovuti grazie ai quali sono stati creati fondi neri girati poi alla cosca. Secondo l’accusa, i fratelli Straface, con l’appoggio dei vertici della cosca, avrebbero imposto all’imprenditore condizioni economiche tali da determinare un aggravio di spesa superiore al 20% dell’importo dei lavori.
Richiesta accolta invece per la polacca Magdalena Dudek (nel riquadro), convivente di Franco Straface, ritenuta ai vertici di una ditta di pulizie che il clan, secondo l’antimafia, imponeva alle imprese del centro jonico. La donna era stata raggiunta da una misura restrittiva ai domiciliarima da ieri è libera.
Il Sindaco Straface: “Non ho ancora deciso”
«Non ho ancora deciso nulla in merito alle mie dimissioni. D’altronde c’è un consiglio comunale in programma, mi determinerò in quella sede. Per ora vorrei stare tranquilla». Queste le parole del sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface, travolta dall’inchiesta «Santa Tecla».
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