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IL COLPO di scena arriva alle quattro del pomeriggio, ma le premesse erano state mattutine. Uno dei maggiori esponenti dell’ufficio legale della Figc, l’avvocato Gentile, aveva stabilito un contatto con il sindaco del capoluogo Vito Santarsiero, e gli aveva comunicato che al Potenza di Postiglione, sarebbe stata garantita la partecipazione al campionato di Eccellenza.
E questo tanto in virtù della norma generale che prevedeva la retrocessione di due categorie (dalla Seconda al campionato regionale) come accaduto a Pistoiese e Sambenedettese l’anno scorso, tanto grazie a una sorta di “compromesso” tra gli uffici federali romani e il club di Postiglione.
Il ritiro del ricorso al Tar (che sarebbe stato discusso non prima del 17 agosto), strutturato degnamente dal club e, quindi, in grado di sovvertire le gerarchie già poste in essere dalla Figc e dalla Lega Pro, sarebbe stato lo spartiacque fondamentale per assegnare rapidamente una categoria al Potenza.
La società, oltretutto, aveva messo in mora con una lettera-diffida, gli uffici di Via Allegri a decidere in fretta proprio in relazione a una situazione del tutto particolare: ossia, quella di un club che avanza crediti dalla Figc e che ha ancora soldi (sottoforma di fideiussione) vincolati, ma che è stata estromessa dal campionato professionistico per inadempienze economiche, altrimenti sanabili in caso di disponibilità immediata di quelle cifre. E a tal proposito si registra l’ok della Federazione a liberare le somme che spettano al Potenza.
E così, proprio sul filo di lana, ossia quando l’associazione “Il Mio Potenza” era sul punto di chiudere l’intesa con l’Avigliano per il trasferimento del titolo sportivo in città, si è bloccato tutto.
Niente da fare per il progetto di creare l’immediata alternativa al Potenza, nonostante già in mattinata, nella sede comunale, ci siano stati i primi intoppi di natura burocratica.
Infatti, l’assegnazione dello stadio Viviani alla nascente realtà, non era più tanto certa, soprattutto in virtù dei dubbi sollevati da alcuni consiglieri comunali sulla legittimità e sulla tempistica dell’azione di acquisizione del titolo sportivo da parte dell’associazione che – nel momento in cui si è tenuta la riunione della quarta commissione – non era ancora proprietaria di nessun titolo sportivo.
Poi ci sono state le evoluzioni del pomeriggio e anche la decisione oggettivamente vincolante da parte del comitato regionale della Figc di non poter autorizzare, eventualmente, il nuovo club a giocare al Viviani. Questo perchè la possibilità di cambiare la sede di gioco è data solo ed esclusivamente quando il campo principale risulta inadeguato o indisponibile: e questo non è certo il caso dell’impianto di Avigliano.
Ritornando, adesso, all’immediato, la Figc ha comunicato ufficialmente al Potenza Sc che è possibile l’iscrizione al campionato di Eccellenza (per la qualcosa potrà disporre di un’ulteriore proroga dei termini).
La volontà del club è questa e quindi non sono attesi ulteriori colpi di scena. Oltretutto nella disponibilità patrimoniale del club di Postiglione tornano tutti quei giocatori nati dopo il 1990 (tre esempi su tutti: Nappello, Di Vincenzo e Gerardi) che servono ad aumentare la patrimonialità della società.
Potenza che, da parte sua, si sente anche “penalizzato da questa decisione”, perchè l’inteno e lo scopo per il quale si è lavorato alacremente fino ad oggi – a detta della dirigenza – “era quello di giocare al massimo in Serie D”.
Ovvia e conseguenziale la delusione dell’associazione “Il Mio Potenza” che per molto tempo si è prodigata per dare qualche certezza in più al calcio del capoluogo. La sensazione percepita da un colloquio con i volontari è che il futuro resta sempre più nero.
E questo anche in virtù della notizia che pubblichiamo accanto, ossia dei nuovi tre deferimenti patiti dal Potenza, coinvolto con responsabilità diretta. Quella che porta, in caso di sentenze a pene pesantissime: un po’ come dire che la Figc ha dato con una mano, per riprendersene con l’altra.
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