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Stato di agitazione dei titolari di farmacie in provincia di Catanzaro e chiusura volontaria degli esercizi per 48 ore dalle 8.30 del 6 settembre alle 20 del 7 settembre 2010 ad eccezione delle farmacie tenute ad espletare servizio continuativo in base ai turni determinati dall’Azienda sanitaria territoriale. Lo riferisce un comunicato di Federfarma Catanzaro in cui si parla di «delusione e indignazione anche nei confronti degli organi regionali preposti per il disimpegno e il disinteresse manifestato con l’inerzia dinanzi ad un tema scottante che permane in tutta la sua drammaticità.
«Dopo l’apparente apertura del neo eletto Governo regionale, dedito a censire i dati e i numeri ereditati dal governo uscente – afferma il presidente di Federfarma, Vincenzo Defilippo – ad oggi nessuna certezza sul pagamento delle mensilità richieste, nessuna certezza sulla regolarità dei pagamenti, nessun tavolo di concertazione e (figuriamoci) nessuna apertura verso un reale ammodernamento del sistema farmaceutico. Dove sono finiti i buoni propositi degli esordi? e perchè in una regione che è parte di uno Stato democratico, informato a principi di solidarietà sociale, è accaduto ciò che non accade altrove e cioè che la legittima protesta di un’intera categoria di lavoratori professionisti, che quotidianamente dispensa salute al popolo per il ruolo che è deputata a svolgere, è passata sugli uffici della Regione come una ventata di aria fresca in questa nostra torrida estate?».
«Risale ormai a venti giorni giorni fa – sostiene ancora Defilippo – l’ultimo pagamento dell’Asp ai farmacisti: peccato che il pagamento di una singola mensilità non sia neppure lontanamente l’inizio di una soluzione definitiva: le briciole di un banchetto al quale i rappresentati dei farmacisti non sono stati neppure invitati. Di questo passo il ritardo è destinato solo ad aumentare. L’unica alternativa costruttiva all’attuale disastro potrebbe trovare spunto da un tavolo di concertazione con la Regione Calabria, più volte domandato, che sia in grado, con riforme innovative, di rompere con un sistema desueto che nulla ha più a che fare con la farmacia di oggi, un vero e proprio ‘centro servizi’, che crea opportunità di lavoro per altre centinaia di famiglie».
Per il presidente provinciale di Federfarma Catanzaro «nell’ipotesi in cui il ritardo nei pagamenti dovesse ulteriormente perdurare, è intenzione dei farmacisti della provincia attivarsi nel senso dell’assistenza indiretta, misura estrema finora vagheggiata che diverrà imprescindibile se il rimborso del costo dei farmaci erogati dovesse essere ulteriormente rimandato. Dar corso alle ingiunzioni di pagamento per le mensilità pregresse ed i relativi interessi sarà il prossimo passo dei farmacisti e se l’Asp dovesse trovarsi a corrispondere interessi e spese per ogni singola mensilità pregressa di ogni singola farmacia della provincia, chi avrebbe avuto la possibilità di dare risposte concrete ai farmacisti farà bene ad interrogarsi su come rendere conto alla collettività calabrese del possibile danno erariale che verrebbe a determinarsi».
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