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«Fino a qualche tempo fa, sembrava davvero improbabile che si potesse aprire una crisi politica nella ‘granitica’ coalizione che da tre anni ha in mano le sorti del Comune di Palmi». Lo afferma in una nota il componente della direzione nazionale del Pdci-Federazione della Sinistra, Enzo Infantino. «Invece, proprio qualche giorno fa – aggiunge – si è palesata la presa di distanza dalla Giunta Gaudio di due consiglieri comunali. Mentre ieri è giunta la notizia delle minacciate dimissioni dell’Assessore De Santis.
Le motivazioni che sono alla base di questa crisi, in seno alla maggioranza, sembrerebbero essere legate ad una mancanza di collegialità nelle decisioni che la Giunta Comunale ha assunto nell’ambito dell’attività amministrativa e alla necessità di rivedere gli assetti dello stesso esecutivo comunale. Appare ormai evidente che, al di là della dialettica interna alla coalizione di governo, si è esaurita una fase propulsiva che per un certo periodo ha visto la città al centro delle attenzioni degli enti superiori, e che ha portato nelle casse del Comune svariati finanziamenti che potrebbero cambiarne radicalmente il volto. Non vi è alcun dubbio che un ruolo determinante affinchè la città fosse accreditata nei luoghi che contano l’ha giocato il prestigio di cui godeva e gode il Sindaco Ennio Gaudio».
«Occorre tuttavia riconoscere che i palmesi – prosegue Infantino – non sono stati altrettanto generosi nei confronti di chi ha avuto un peso decisivo rispetto ad alcuni importanti finanziamenti che, mi piace sottolineare, sono stati elargiti dalla precedente Giunta Regionale di centrosinistra con l’apporto determinante di Michelangelo Tripodi. In questo senso, mi auguro che l’attuale Giunta Regionale di centrodestra dimostri, nei confronti della citt…, la stessa attenzione manifestata con i fatti dalla precedente Giunta. Ma ne dubito fortemente. Per tornare alla crisi al Comune: certo qualcosa è successo nell’ambito della maggioranza e credo non sia sufficiente asserire che il problema è legato, semplicemente, ad una mancata gestione democratica».
«In questo momento – conclude – il Sindaco si trova in una condizione di oggettiva debolezza. Penso che nel consiglio comunale convocato per mercoledì prossimo, il primo cittadino si troverà di fronte ad una scelta difficile: continuare ad essere logorato dai suoi stessi alleati, oppure cedere alle pressanti richieste di cambiare qualche assessore e modificare settori nevralgici della burocrazia comunale. Di fronte a questa situazione, qualora mi trovassi al posto del Sindaco, rimetterei il mandato nelle mani della città».

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