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I Carabinieri della Compagnia di Taurianova in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Palmi, hanno arrestato questa mattina Raffaele Pirrotta, un muratore 33enne pregiudicato, responsabile della grave intimidazione commessa nei confronti del Sindaco di Molochio, Beniamino Alessio, nella notte tra il 22 ed il 23 agosto dello scorso anno. Le indagini dei Carabinieri, erano partite da pochi elementi rinvenuti durante il sopralluogo effettuato nell’immediatezza dei fatti. I militari non hanno trascurato alcun aspetto della vita pubblica e delle occupazioni private del primo cittadino, e sono andati alla ricerca delle motivazioni del gesto intimidatorio e dei responsabili.
Alla complessità dello scenario da analizzare si è aggiunta la difficoltà nell’acquisire notizie in un contesto caratterizzato dalla scarsa collaborazione offerta dalle numerose persone che i Carabinieri hanno sentito, alla ricerca di informazioni e testimonianze. Nel corso delle indagini, è peraltro emerso come alcuni cittadini di Molochio fossero al corrente sia delle motivazioni del gesto che dell’identità dell’autore, pur avendo dichiarato agli inquirenti di non essere a conoscenza dei fatti.
I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, si sono comunque mossi in tre direzioni diverse, mettendo sotto la lente d’ingrandimento sia l’attività amministrativa svolta da Alessio quale Sindaco, sia l’attività di consulente del lavoro, sia quella imprenditoriale che il sindaco svolge quale gestore dell’azienda agricola della madre, Alessio Costantina.
E’ proprio in quest’ambito che è emersa la figura di Raffaele Pirrotta che, confezionando il singolare “plico” e posizionandolo sull’uscio dell’ufficio di consulenza aziendale del Sindaco voleva costringere il primo cittadino ad assumere fittiziamente, quale bracciante presso l’azienda agricola intestata alla madre ma da lui gestita, la propria moglie, per farle percepire illecitamente il sussidio di disoccupazione devoluto ai lavoratori stagionali.
Nonostante la ferma opposizione di Alessio, Pirrotta aveva giocato l’ultima carta, quella dell’intimidazione, usando delle modalità che riecheggiano i tipici atti intimidatori di matrice mafiosa e commettendo il fatto dopo aver studiato attentamente i movimenti del Sindaco che, in quella serata di agosto, si trovava in Piazza Vittorio Emanuele per assistere ad uno spettacolo folcloristico.

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