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TRA FINE agosto e inizi di settembre nella sede della Fondazione Nitti di Melfi arriveranno scatoloni colmi di libri e, forse, di quadri e altri cimeli. Sono i circa duemila volumi della biblioteca di Sandro Pertini, che il Presidente più amato della storia della Repubblica aveva messo insieme nella casa di piazza Trevi a Roma, dove abitava con la moglie Carla Voltolini.
Lo fanno sapere dalla Fondazione dopo la riunione, nella Capitale, del consiglio di amministrazione presieduto dal prof. Stefano Rolando.
Quando quei cartoni verranno aperti, quello che ne uscirà fuori non sarà solo la polvere e l’odore della carta stampata. Ne uscirà fuori l’eredità culturale di una delle figure che gli italiani hanno più rimpianto quando è venuta a mancare.
Ai lavori della seduta della Fondazione hanno partecipato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, il sindaco di Maratea Mario Di Trani, i rappresentanti dei Ministeri economici Fabrizio Barca, Giancarlo Del Bufalo e Alberto Versace e il consigliere regionale Nicola Pagliuca (Pdl), ex sindaco di Melfi.
Non si è parlato solo della biblioteca Pertini: è stato anche illustrato un progetto per “Villa Nitti” a Maratea (edificio in abbandono su cui il Quotidiano della Basilicata si è più volte speso in passato).
Spiegano dalla Fondazione che dopo aver ricevuto il documento di proposte del Comitato scientifico presieduto dal prof. Giuseppe Galasso (riunitosi a Napoli alla fine di giugno), il CdA della Fondazione Nitti riunito a Roma nella sede della Regione Basilicata, sotto la presidenza del prof. Stefano Rolando, ha assunto le opzioni necessarie per dare a quel programma di proposte le risorse di avviamento. L’area storica vara un progetto sull’epistolario di Francesco Saverio Nitti (l’intellettuale, il professore, lo statista, l’antifascista, il parlamentare, l’analista, lo scrittore, in collegamento ai suoi tempi con tutto il mondo) che è progetto sotto la supervisione dello stesso prof. Galasso e del prof. Luigi Mascilli Migliorini vicepresidente del Comitato scientifico. Vara poi i programmi di alta formazione e di analisi di valutazione delle politiche pubbliche che sono posti sotto il coordinamento del prof. Fabrizio Barca (direttore generale del Ministero dell’Economia che rappresenta negli organi della Fondazione, intervenuto ad illustrare le proposte), programmi che avranno, dopo adeguata ristrutturazione, Villa Nitti a Maratea come centro stabile per la gestione residenziale della formazione.
Varata anche l’attività editoriale a breve con una nuova biografia di Nitti e con un saggio sulle potenzialità culturali e civili dell’iniziativa che la Fondazione intende sviluppare per il Mezzogiorno e per il Paese. Organizza la sua struttura con alcuni ricercatori e potenzia la sua comunicazione attraverso il sito e Annali di raccolta di analisi e studi. Approvato poi il bilancio preventivo della Fondazione illustrato dal presidente, su cui è intervenuto anche il direttore generale della Regione Angelo Nardozza presente ai lavori, per la gestione della seconda parte del 2010. In merito il consigliere regionale Pagliuca è intervenuto apprezzando scelte e metodo. Consenso al documento del Collegio dei Revisori.
Poi, arriva il fulmine a ciel sereno. Un fulmine assai gradito: la proposta – con lettera dell’ing. Umberto Voltolina, presidente della Fondazione Sandro Pertini, al prof. Rolando, per anni amico di casa Pertini e vicino al Presidente – di ampliare il già robusto ambito bibliotecario del Centro culturale Nitti di Melfi ricevendo e mettendo a disposizione degli utenti la biblioteca personale dell’ex-presidente della Repubblica, cioè i libri che Sandro e Carla Pertini avevano nella loro casa di Piazza Trevi a Roma.
«Una proposta – si legge nel comunicato stampa della Fondazione – naturalmente accolta con unanime consenso».
Il commento di De Filippo: «Il conferimento della biblioteca personale del presidente Pertini ad un soggetto culturale e civile che opera nella nostra Regione (la Fondazione Nitti e il Centro culturale Nitti a Melfi) è un onore e un impegno per noi. Nel nome di grandi statisti – accomunati in Francia dalla lotta al nazifascismo e per il ritorno della democrazia in Italia – si sviluppa il nostro progetto culturale fondato sui libri, sulle idee, sui programmi e rivolto al futuro».
La chiosa al prof. Rolando: «Formazione, ricerca e una certa idea dell’Italia. I programmi varati oggi hanno avuto la bella cornice di questa proposta che amplia e qualifica il profilo culturale e civile del Centro Nitti di Melfi in cui una sala sarà intitolata al Presidente Pertini e, insieme ai suoi libri, racconterà anche storie di grandi uomini».
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