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Per la prima volta dal momento del suo arresto, Giovanni Strangio, accusato di essere l’ideatore e di uno degli autori della strage di Duisburg del Ferragosto 2007 in cui furono uccise sei persone, momento culminante della faida di San Luca, interviene nel processo in corso a Locri per contestare le accuse che gli sono mosse e dichiara: «Con la faida di San Luca io non c’entro niente».
Sino ad oggi aveva fatto brevi interventi, soprattutto per confutare quello che sentiva dire dai testimoni, ma oggi è il giorno del suo interrogatorio e, collegato in videoconferenza dal carcere romano di Rebibbia, con al fianco il suo avvocato, Carlo Taormina, Strangio ha risposto in maniera organica alle domande del pm Federico Perrone Capano.
Strangio ha sostenuto di essersi recato in Germania nei primi giorni dell’agosto 2007 per risolvere alcuni problemi economici delle pizzerie che gestiva, dopo i sei mesi trascorsi in carcere in seguito all’arresto per il possesso di una pistola, avvenuto il 28 dicembre 2006, giorno del funerale di sua cugina, Maria Strangio, uccisa il giorno di Natale in un agguato in cui rimasero ferite altre quattro persone, tra le quali un bambino, finalizzato ad ucciderle il marito, Gianluca Nirta, considerato il campo della cosca Nirta-Strangio contrapposta nella faida ai Pelle-Vottari. Proprio quell’omicidio, secondo l’accusa, è la causa scatenante della strage di Duisburg.
«Prima di quell’arresto – ha detto Strangio – ero incensurato ed un onesto lavoratore. Con la faida, io e la mia famiglia, non c’entriamo niente». L’imputato ha poi ammesso di avere conosciuto in Germania una ragazza, Giulia Garin, e di essere uscito con lei qualche sera ma di non averle mai parlato della faida, come invece ha raccontato la ragazza sentita dai giudici della Corte d’assise di Locri alcune settimane fa.
«Della strage di Duisburg l’ho saputo la mattina di Ferragosto 2007 accendendo la tv» – ha dichiarato inoltre Strangio che fino ad ora aveva fatto brevi interventi, soprattutto per confutare quello che sentiva dire dai testi, ma oggi è stato il giorno del suo interrogatorio.
«Il 14 agosto 2007 – ha detto Strangio – ero da solo a Dusseldorf, a casa di un amico che mi aveva dato le chiavi. La mattina del 15 mi sono alzato e guardando la tv ho saputo della strage». Strangio non ha negato di avere usato la Clio rossa su cui sono state trovate tracce di polvere da sparo e che secondo l’accusa fu usata dal commando, ma ha fornito una spiegazione. «Stavo andando in Olanda – ha detto – e indossavo una giacca nelle cui tasche c’erano dei proiettili per pistola, alcuni dei quali esplosi. Per disfarmene li ho presi in mano e chiaramente un pò di polvere è rimasta sull’auto. La vettura l’ho lasciata in Belgio dopo avere appreso addirittura che ero ricercato per la strage».
Ed è con quella Clio che Strangio lasciò la Germania subito dopo la strage. «Per paura» ha spiegato stamani, «dopo avere sentito che tra le vittime c’era uno Strangio. Me ne sono andato in Olanda – ha aggiunto – dove c’erano le mie sorelle ed i miei cognati, che all’epoca erano latitanti». Uno dei due, Francesco Romeo, fu arrestato insieme a Strangio il 12 marzo 2009 ad Amsterdam. L’altro, Giuseppe Nirta, era stato arrestato in precedenza, nel novembre 2008. Strangio, però, non solo ha negato qualsiasi coinvolgimento nella strage di Duisburg, ma anche nella faida di San Luca: «io e la mia famiglia non c’entriamo nulla».
Ed anche sulla partenza per la Germania dei primi giorni di agosto 2007 Strangio ha fornito una spiegazione: «dovevo risolvere alcuni problemi economici delle pizzerie che gestivo, dopo i sei mesi trascorsi in carcere». Strangio, infatti, era stato arrestato il 28 dicembre 2006 quando fu trovato in possesso di una pistola. Quel giorno era in programma il funerale della cugina, Maria Strangio, uccisa il Natale precedente in un agguato in cui rimasero ferite altre quattro persone, tra le quali un bambino. Un agguato che aveva come obiettivo il marito della donna, Gianluca Nirta, considerato il campo della cosca Nirta-Strangio e che, secondo l’accusa, sarebbe stato la causa scatenante della strage di Duisburg.
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