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Un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto nel carcere minorile di Catanzaro. Il fatto – riferito dal sindacato di categoria Sappe è avvenuto due giorni fa nell’ufficio del comandante di reparto. L’agente, peraltro segretario locale del Sappe, aveva portato il detenuto dal comandante per riferire di un comportamento scorretto dello stesso detenuto che, per tutta risposta, in presenza dello stesso comandante, ha sferrato due pugni al volto dell’agente che è finito a terra. Non poteva essere altrimenti, – si evidenzia – visto che il detenuto è ben allenato. Infatti, nel carcere minorile di Catanzaro, l’Amministrazione ha pensato bene di organizzare un corso di boxe per i detenuti, in modo che gli stessi possano essere preparati adeguatamente per malmenare il personale di polizia penitenziaria.
E’ assurdo e deplorevole che in un carcere si organizzino addirittura corsi di boxe – ha affermato il segretario generale aggiunto del Sappe Giovanni Battista Durante – soprattutto in considerazione del fatto che, spesso, gli agenti di polizia penitenziaria sono vittime delle aggressioni dei detenuti. Riteniamo che ci siano sport migliori e meno violenti da insegnare e far praticare ai detenuti. Chiediamo l’immediata sospensione del corso e l’esemplare punizione di colui che si è reso responsabile della violenza nei confronti del nostro agente, fermo restando il procedimento penale che dovrà evidentemente essere instaurato a seguito dell’aggressione.
L’agente è stato portato in ospedale, dove gli sono state riscontrate ferite guaribili in sei giorni.
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