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La Commissione parlamentare d’inchiesta su errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, presieduta dall’on. Leoluca Orlando, ha avviato un’indagine sul caso della bimba nata all’ospedale di Rossano e deceduta mentre stava per essere trasferita in elisoccorso alla neonatologia dell’Annunziata di Cosenza. L’episodio è avvenuto martedì 13 luglio.
La madre della piccola, alla fine del settimo mese di gravidanza, inizia ad accusare dolori addominali che non cessano neanche dopo l’intervento di una guardia medica che pratica un’iniezione antidolorifica. Accompagnata dal marito e dal cognato, la donna si reca presso il vicino pronto soccorso dell’ospedale di Trebisacce dove viene visitata ma, essendo chiuso il reparto di ostetricia e ginecologia, se ne consiglia il trasferimento presso il presidio di Rossano, dove i tre giungono in macchina, essendo l’ambulanza del 118 già impegnata per un soccorso. A Rossano viene diagnosticato un distacco della placenta e i sanitari decidono di intervenire con il parto cesareo.
Appena nata la bimba viene intubata ma le sue condizioni restano gravi e la neonata viene preparata per il trasferimento all’Annunziata di Cosenza, dove arriva con l’elisoccorso, ma quando ormai per lei non c’è più nulla da fare.
In considerazione di quanto avvenuto, la Commissione ha chiesto al Presidente della Regione Calabria con deleghe alla Sanità, Giuseppe Scopelliti, «una relazione volta a far conoscere ogni dato utile a seguito del predetto episodio – si legge nella lettera inviata dal Presidente Orlando – anche in ordine ad iniziative sanzionatorie eo cautelari in riferimento a specifiche responsabilità individuali o a disfunzioni organizzative». «Da parte della Commissione che presiedo – ha affermato Orlando – non posso che esprimere vicinanza e solidarietà alla mamma della piccola e ai suoi famigliari. Ci troviamo, purtroppo, davanti ad un ennesimo triste episodio che ha come protagonista un neonato e che dimostra come in Calabria sia particolarmente delicata e necessaria di attenzione la questione dei punti nascita. Daremo il nostro contributo per far luce sulla vicenda».
LA MAMMA DELLA BIMBA E’ TORNATA A CASA
Ha fatto rientro a casa nella tarda mattinata di oggi, A.C., la donna di 27 anni, che il 23 luglio scorso ha partorito una bambina morta subito dopo nell’ospedale di Rossano. La donna ha rischiato a sua volta la vita per il distacco della placenta ed in questi giorni di ricovero nell’ospedale di Rossano è stata sottoposta a cinque trasfusioni di sangue. A raccontarlo è il cognato, dipendente dell’ospedale di Trebisacce. La donna, riferisce oggi l’uomo, si era sentita male la mattina del 13 luglio. Dopo una visita a casa della guardia medica, l’uomo, P.S., ha accompagnato la cognata ed il marito al pronto soccorso dell’ospedale di Trebisacce.
Qui, a causa della chisura del reparto di ostetricia e ginecologia, i medici hanno consigliato il trasferimento all’ospedale di Rossano. «L’ambulanza – ha raccontato l’uomo – era impegnata e per chiamare gli addetti a quella di reperibilità dell’ospedale ci sarebbe voluta almeno mezzora. Mi è sembrato troppo tempo e così ho deciso di portare mia cognata a Rossano con la mia auto. A Rossano i medici hanno diagnosticato il distacco della placenta e ci hanno posto davanti ad una scelta: trasferire mia cognata a Cosenza e farla partorire lì, con rischi per la sua stessa vita, o operarla subito a Rossano salvandole la vita e sperando per quella della bambina. E così abbiamo deciso, facendola operare a Rossano». Subito dopo il parto la piccola, nata di sette mesi, è stata intubata ma mentre stava arrivando l’eliambulanza per il trasferimento al reparto di neonatologia dell’ospedale di Cosenza, la piccola è morta.
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