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45 misure cautelari, 73 soggetti denunciati e sequestrati circa 5 chili e 600 grammi di sostanze stupefacenti. Sono solo alcuni numeri dell’operazione “Alveare” della Guardia di Finanza. Le attività investigative sono state coordinate dalla Procura Distrettuale presso il Tribunale di Potenza che, sulla scorta delle risultanze investigative emerse, ha richiesto l’emissione di misure cautelari all’ufficio del GIP presso il medesimo Tribunale. Il Giudice ha integralmente concordato con quanto richiesto dal Magistrato inquirente, emettendo i provvedimenti cautelari in esecuzione.
Numerosi gli elementi di interesse emersi nel corso dell’attività di indagine.
In una soffitta in uso ad un ventenne è stata scoperta una vera serra per la coltivazione delle piante di canapa indiana, dotata di luce alogena ad elevato voltaggio e di specifica tappezzeria rifrangente idonea a ricostruire l’habitat ideale alla crescita delle piante.

Un’ulteriore serra artigianale e domestica è stata scoperta in una abitazione rurale condotta da un giovane diciannovenne. In questo caso è stato accertato che la madre dello stesso era pienamente a conoscenza dell’attività del figlio, dispensando, addirittura, indicazioni sulla crescita delle piante, nonché consigli sulla condotta da tenere nei confronti di fornitori di stupefacente di scarsa qualità ovvero di clienti non in regola con i pagamenti.

Un garage, viceversa, in uso ad un diciottenne, veniva individuato quale luogo abituale ove un gruppo di ragazzi avevano creato una vera e propria base operativa per lo stoccaggio, il frazionamento, lo spaccio ed il consumo di sostanze stupefacenti.

Di particolare interesse è risultata la decrittazione del gergo in uso tra gli spacciatori che ha evidenziato l’intento consapevolmente criminale.

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