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Operazione delle Fiamme Gialle in Calabria e a Roma per il sequestro di beni per un valore di quattro milioni di euro. I beni, secondo l’accusa, sono riconducibili a Nicola Fiarè, di 45 anni, ritenuto dagli investigatori un elemento di spicco dell’omonima cosca operante a San Gregorio Ippona, nel comprensorio di Vibo Valentia.
Tra i beni sequestrati figurano un’associazione culturale ed una società con sede a Roma, più altre due società con sede a Reggio Calabria e Vibo Valentia ed immobili nel vibonese. Le società sequestrate operano nel settore dell’organizzazione di eventi, soprattutto musicali. Il sequestro, disposto dal Tribunale di Vibo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, viene effettuato dai finanzieri del Gico di Catanzaro e del Nucleo di Polizia tributaria di Vibo Valentia, in collaborazione con lo Scico di Roma.
Fiarè è attualmente imputato di partecipazione ad associazione mafiosa a seguito del suo coinvolgimento nell’ambito dell’operazione «Rima» condotta nel 2005 dalla squadra mobile e dalla d.d.a. di Catanzaro. Gli investigatori delle fiamme gialle di Catanzaro, Vibo Valentia e del servizio centrale investigazioni criminalità organizzata di Roma sono riusciti a ricostruire in capo a Fiarè un notevole patrimonio costituito da beni immobili, disponibilità valutarie e società detenuti attraverso prestanome, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle sue effettive capacità economico – reddituali.
Le investigazioni finanziarie svolte dalle fiamme gialle hanno, così, fatto luce su un complesso intreccio di rapporti commerciali e societari gestito da Fiarè soprattutto nelle città di Roma (dove da qualche tempo aveva stabilito la propria residenza ed il centro principale dei suoi affari), Vibo e Reggio Calabria.
In particolare, oltre a porre in essere alcune operazioni di compravendita nel settore immobiliare, nel giro di pochi anni Fiarè aveva acquisito nelle attraverso alcune società a lui riconducibili, il controllo di diverse attività commerciali. Fra le attività economiche individuate nella capitale figurano una società ed un’associazione culturale operante nel settore dei pubblici spettacoli. L’attività imprenditoriale dell’uomò è risultata molto dinamica anche nella regione d’origine, anche in questo caso ricorrendo all’utilizzo di soggetti prestanome per l’intestazione fittizia di importanti realtà economiche.
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, infatti, Fiarè avrebbe attribuito a “teste di legno” la titolarità di due note società, ubicate a Reggio e Vibo, di cui manteneva il pieno controllo gestionale, operanti nell’organizzazione di eventi musicali, con la partecipazione di importanti cantanti del panorama nazionale.
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