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Un battesimo del tutto positivo quello del cortometraggio “In My Prison”, il cortometraggio del giovane regista Alessandro Grande, 26 anni, di Catanzaro, presentato ufficialmente lunedì sera nella sala 2 della Multisala Adriano nell’ambito dell’edizione 2010 del RomaFictionFest.
Un successo eccezionale che ha portato il nome del cortometraggio di Grande sui taccuini di critici e giornalisti presenti in massa sull’Orange Carpet del RomaFictionFest.
«Al di là della vetrina importante del RomaFictionFest – ha spiegato Alessandro Grande (in foto) – la mia priorità era e rimane ancorata al messaggio che ho voluto comunicare al pubblico con questo lavoro: la situazione difficile che si vive all’interno delle carceri e che è presente nella quotidianità di qualsiasi Paese, vicino o lontano. È un messaggio universale. Religione, sesso, razza e cultura non devono essere fattori discriminanti. Mai. Così come nessuna discriminazione deve essere compiuta nei confronti dei detenuti. E soprattutto non bisogna mai generalizzare e soffermarsi a quelle che sono soltanto semplici e stupide apparenze».
In My Prison inizierà ora il suo vero viaggio perchè verrà iscritto ai più importanti festival internazionali e sarà proiettato nel corso di eventi di spessore culturali e sociali in Italia e all’estero. Nei giorni scorsi è stato inaugurato anche il sito internet ufficiale, raggiungibile all’indirizzo www.inmyprison.com.
In My Prison è stato prodotto da Gem Produzioni e Linea Spettacolo con il contributo della Provincia di Roma e del RomaFictionFest. Le riprese del lavoro di Alessandro Grande sono state effettuate in un casale nei dintorni di Tivoli trasformato in quello che il regista ha definito ‘il carcere universale’.
In My Prison, infatti, è un corto dalle vedute internazionali che ha coinvolto anche attori e comparse provenienti da vari Paesi dell’Europa dell’est, dal Sud America e dal Medio Oriente.

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