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Scheletri di fabbricati a deturpare il paesaggio, esercizi commerciali e complessi turistici chiusi, spiagge semideserte e poi rifiuti, sporcizia e incuria praticamente dappertutto. È questo il quadro di Sangineto Lido descritto in una nota dal comitato ‘Cittadini e commercianti attivi’.
«Qui è un disastro – afferma il portavoce del comitato Giovanni Grosso, commerciante di Sangineto Lido, iscritto all’Ascom Cosenza – non viene più nessuno e il commercio è praticamente in ginocchio. Bisognerebbe provvedere subito al ripascimento dell’arenile e a ridare un decoro alla passeggiata lungomare. Per questo vista l’importanza di questi investimenti potremmo far leva sull’Assessorato regionale ai Lavori pubblici attualmente retto da Pino Gentile, innamorato di Sangineto Lido».
Un esperto di turismo ed enogastronomia d’eccellenza, Antonio Adalberto Munafò, afferma che «ciò che ho visto mi fa piangere il cuore. Sangineto è, come avete visto, un caso particolare. Un gap strutturale di 20 anni da recuperare, vent’anni durante i quali la città è stata amministrata da due soli sindaci di cui il primo ha poi preso i voti ecclesiastici. Nessun investimento pubblico serio è mai più giunto da quelle parti, e purtroppo si vede. Si aggiunga che il principale albergo della città l’hotel delle Stelle, il Castello del Principe, Villa Giunti, molti negozi e la maggior parte di tutti i terreni edificabili sono di proprietà di una sola famiglia di stanza a Roma che sostanzialmente ha terminato i suoi investimenti in quel territorio negli anni settanta».
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