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Calabria in testa nella graduatoria del consumo televisivo con 286 minuti quotidiani. E’ quanto rilevati dai dati Auditel, Nielsen Tv, riportati sull’odierna edizione de Il Sole 24 Ore. «Una dose – secondo il parere del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia – potenzialmente in grado di stordire finanche un pachiderma».
Il sociologo si dice «speranzoso che almeno ai bambini non vengano somministrate così tante ore di televisione, anche se proprio attraverso uno studio dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, qualche anno fa, è stato possibile rilevare la propensione dei bimbi della regione a fruire di abbondanti tempi televisivi».
Per Marziale «è necessario che la famiglia e la scuola riempiano di impegni reali la vita dei soggetti in età evolutiva, spronandoli a ripopolare le piazze, gli oratori e i quartieri, anche perchè favoriti da un territorio che morfologicamente offre tante opportunità. Anche le amministrazioni comunali dovrebbero rendere più vivibili i centri urbani, con spazi dedicati proprio ai bambini e agli adolescenti. In quanto alla scelta della programmazione, che premia la fiction a sfondo mafioso «L’onore e il rispetto», trovo sia più preoccupante della quantità di tempo di esposizione. La fenomenologia trattata dalla serie Tv impregna la quotidianità reale del territorio e i limiti, in termini di decodificazione del messaggio da parte dei minori, potrebbero generare forme di esaltazione impropria a vantaggio di figure delinquenziali da stigmatizzare, piuttosto che celebrare. Quantità e genere prescelto – conclude Marziale – dovrebbero indurre tutti i genitori e gli educatori calabresi a riflettere seriamente, perchè questi dati non parlano di gossip, ma di un problema sociale devastante».

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