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di ROBERTO D’ALESSANDRO
Sono saliti sul tetto dell’ospedale di Tinchi e non se ne andranno fino a quando un rappresentante istituzionale non si recherà lì a dargli rassicurazioni sul futuro del nosocomio pisticcese. La protesta in difesa della struttura ospedaliera, che appare sempre più in via di smantellamento, sale d’intensità. Ad occupare pacificamente l’ospedale sono stati i tre componenti del direttivo di CittadiniAttivi di Bernalda, il professor Pietro Tamburrano, Antonio Forcillo e Donato Fuina. Ieri, verso le 10.30, sono saliti dalle scale interne, si sono recati sul tetto e si sono isolati sul punto più alto, tirandosi dietro l’ultima rampa di scale in ferro. Subito dopo hanno affisso uno striscione con su scritto “l’ospedale di Tinchi non si tocca”. Nel pomeriggio hanno dovuto fare i conti con un temporale, ma hanno resistito e si sono detti organizzati già per trascorrere la notte. «Siamo qui – ha spiegato Antonio Forcillo – per difendere i diritti della gente, visto che le istituzioni ci stanno prendendo in giro e non ci danno risposte chiare riguardo all’ospedale. Pertanto siamo disposti ad andare avanti ad oltranza fino a quando non avremo le garanzie di riavere l’ospedale di Tinchi com’ era una volta, con tutti i reparti. Perché non accettiamo che qui resti solo la riabilitazione assieme alle fondazioni private che non vogliamo. Tinchi era un polo di riferimento per la gente del metapontino, che oggi non può veder ridotto in questo modo il diritto alla sanità. Abbiamo provato più volte ad interloquire con gli organi competenti, ma senza mai avere delle risposte chiare. Non sempre, purtroppo, la dialettica è sufficiente, ma non per colpa nostra». «Vogliamo che venga qui – ha detto Tamburrano dal tetto dell’ospedale – un rappresentante istituzionale, almeno delle Regione, che ci rassicuri sul futuro dell’ospedale, perché non è possibile che Tinchi venga smantellato». A determinare una escalation nella protesta ha contribuito l’attuazione, avvenuta ieri, del piano di trasferimento del reparto di medicina. Nel personale sanitario, inoltre, ha iniziato a serpeggiare la voce di una ormai prossima chiusura del laboratorio di analisi, sempre in favore di Policoro. A Tinchi, pertanto, sarebbe possibile effettuare solo i prelievi. Ed anche la partita relativa all’assegnazione del Distretto della salute a Pisticci sembra tutt’altro che definita, perchè pare che a livello regionale sia proprio in discussione la creazione stessa dei Distretti, a causa di esigenze di bilancio che potrebbero anche portare alla scelta di non attuare la riforma annunciata per la parte relativa alle nuove strutture sanitarie territoriali. Anche il Comitato di Difesa dell’ospedale nato a Pisticci sta valutando l’azione di protesta e definirà meglio la sua strategia in un incontro previsto per oggi. La sensazione è che per Tinchi potrebbe iniziare una stagione di protesta più decisa.

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