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di MARGHERITA AGATA
Arbitrarie, pretestuose e false. Così sono state bollate dal sindaco Raffaele Ricchiuti le sue «ammissioni – riportate in una nota del Pd cittadino – circa eventuali “inciuci” o “contatti” con la minoranza, ed in particolar modo con il senatore D’Amelio, per determinare e costruire una “nuova maggioranza” consiliare». E’ bastato poco per dissotterrare l’ascia di guerra al primo cittadino che, meno di 48 ore fa aveva porto il ramoscello d’ulivo al partito “perno” della maggioranza. Un rinnovato invito al dialogo a cui il Partito Democratico ha risposto picche. Non solo, infatti, il Pd ha ribadito il proprio disimpegno dalla maggioranza e l’intenzione di votare contro al bilancio, ma ha stigmatizzato “il trasversalismo politico” del primo cittadino. « Ricostruzioni deliranti e pretestuose – la replica piccata del sindaco – miranti esclusivamente a denigrare la mia persona e tutto il mio lavoro amministrativo svolto di concerto con gli assessori e i consiglieri nell’unico ed assoluto interesse della comunità». E ancora: «Queste false ricostruzioni hanno come unico scopo quello di coprire decisioni già assunte da alcuni esponenti del Pd, fatte proprie, consolidate da tempo e finalizzate all’interruzione anticipata della consiliatura, nella incosciente e, come tale, ancor più deprecabile, consapevolezza di poter determinare danni irreparabili alla nostra Ferrandina. Pertanto, come già ho ribadito nel mio precedente comunicato, desidero fugare, una volta per sempre, ogni possibile sospetto di “inciuci” con D’Amelio». Nel frattempo saltata la riunione politica tra i consiglieri della ex maggioranza ed i rispettivi segretari di partito che il sindaco aveva convocato per ieri alle 19,30. La presa di posizione del Pd l’ha svuotata di significato. Ragion per cui il sindaco ha pensato bene di annullarla. Anche se, in cuor suo, Ricchiuti non ha perso del tutto la speranza di salvarsi anche stavolta in calcio d’angolo. Sono da leggere in quest’ottica le dimissioni rassegnate ieri mattina dagli assessori Felice Mastrangelo e Rocco Zito, «al solo fine – sottolinea Ricchiuti – di agevolare il tentativo di ricomposizione della maggioranza ed il rilancio politico-programmatico dell’attività amministrativa».
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