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Alexander Levato, 38enne alla sbarra per il tentato omicidio del giovane accoltellato la notte di sabato 16 gennaio su corso Mazzini, a Catanzaro, ha tentato di scagionare in ogni modo davanti ai giudici suo fratello Cristian, 29 anni, coimputato per il medesimo reato. E’ accaduto oggi al processo che si sta celebrando a Catanzaro, nel corso dell’audizione dei due imputati chiesta dal loro difensore, l’avvocato Pietro Pitari. Per i fratelli Levato, che si trovano entrambi sottoposti a custodia cautelare in carcere, si sta celebrando il giudizio immediato chiesto dalla Procura, che la scorsa volta ha già chiamato in aula tutti i propri testimoni, tra i quali il ragazzo che venne ferito, costituitosi parte civile con l’avvocato Gregorio Viscomi. I Levato hanno ripetuto al microfono la versione già fornita, fin dall’interrogatorio effettuato dal giudice per le indagini preliminari che ne convalidò l’arresto lasciando entrambi in cella, che cioè l’accoltellamento scaturì da un precedente alterco avvenuto tra la parte offesa e Alexander Levato, il quale sarebbe poi corso a casa, per afferrare il coltello da cucina e tornare dal suo rivale per rispondere a quella che l’imputato ha definito una provocazione. Cristian gli sarebbe corso dietro ma, sempre secondo il racconto degli accusati, senza partecipare in alcun modo allo scontro. I giudici (presidente Antonio Battaglia, a latere Adriana Pezzo e Giovanna Mastroianni), hanno infine aggiornato il processo al primo ottobre, per le conclusioni e la sentenza.
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