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I carabinieri hanno sequestrato a Pianopoli una mega discarica abusiva di rifiuti speciali realizzata sotto un lungo tratto dell’argine del fiume Gaggia. L’operazione dei carabinieri della Compagnia di Lamezia terme ha portato al sequestro del tratto di argine del fiume, lungo oltre quattro chilometri, sotto il quale era stata realizzata la discarica abusiva nella quale erano state depositate diverse tonnellate di rifiuti tra cui materiale ferroso di vario genere, componenti di elettrodomestici e di autovetture, batterie esauste ed eternit.
I militari hanno anche notificato cinque informazioni di garanzia emesse dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme nei confronti di altrettanti tecnici e titolari delle imprese che avevano realizzato, secondo quanto è emerso delle indagini, la discarica abusiva.
Per le persone raggiunte dagli avvisi di garanzia, nei confronti delle quali è stata disposta anche la perquisizione delle abitazioni e degli studi professionali, i reati ipotizzati sono concorso in gestione non autorizzata di discarica e smaltimento illecito di rifiuti speciali su area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, danneggiamento degli argini del fiume, disastro doloso e deturpamento di bellezze naturali. È stata anche effettuata una perquisizione nell’Ufficio tecnico del Comune di Pianopoli. L’impresa di Pianopoli, i cui titolari sono indagati, aveva ottenuto in subappalto da una ditta di Rosarno (Rc) i lavori per bonificare l’area posta sotto gli argini del fiume Gaggia in cui era stata realizzata la discarica abusiva di rifiuti speciali, ma, anzichè eliminare i rifiuti, li avrebbe occultati. La stessa impresa, sempre secondo quanto è emerso dall’inchiesta, avrebbe inoltre ampliato e gestito illegalmente la discarica, nella quale sarebbero stati depositati illegalmente decine di tonnellate di rifiuti speciali. L’area in cui era stata realizzata la discarica abusiva, tra l’altro, è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale. I lavori eseguiti dall’impresa hanno provocato gravi danni ambientali, restringendo e deviando l’alveo del fiume Gaccia. Una situazione che ha determinato anche alcune frane ed il crollo di parte di un’abitazione. Le indagini che hanno portato al sequestro erano state avviate dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme e del Nucleo operativo ecologico di Catanzaro nello scorso mese di febbraio dopo che alcuni temporali avevano provocato l’erosione degli argini del fiume Gaggia facendo emergere, per un tratto di oltre quattro chilometri, stratificazioni di spazzatura e rifiuti ferrosi e speciali.
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