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di LEO AMATO
TRICARICO – Resterà nel carcere di Potenza nella sezione speciale per i detenuti accusati di pedofilia. Il gip di Potenza Luigi Barrella ha convalidato l’arresto e la misura della custodia cautelare in carcere per il maestrino di Tricarico che secondo l’accusa è stato scoperto a trafficare pornografia infantile autoprodotta con gli studenti delle sue classi di sostegno. Intanto nel paese la gente si divide tra lo stupore, l’incredulità, e lo sgomento, stati d’animo scatenati prima dalla diffusione della notizia dell’arresto, poi dell’accusa e infine delle prove a carico di Pietro Materi. Già perché in paese, ma anche negli altri posti da lui frequentati, in primis quelli scolastici, Materi ha sempre goduto della fama di “bravo ragazzo”. Educato, gentile, timido, anche se ultimamente meno, disponibile e preparato sul lavoro. Per questo alla notizia dell’arresto a Tricarico lo stupore ha regnato sovrano. “Ma cosa ha fatto”? La domanda immediatamente posta al notiziere di turno. Poi pian piano si è iniziato a parlare di pedopornografia, e l’incredulità nei volti di quanti lo conoscono, più o meno bene, è apparsa evidente. “Non ci posso credere”, “non ci crederò mai”, “si saranno sbagliati”, “gli avranno tirato un brutto tiro”. Questi i commenti di quanti venivano a conoscenza della cosa. Poi l’articolo, inequivocabile, apparso su “Il Quotidiano” di ieri. E a quel punto lo sgomento più totale. “Ma come può essere.”, “non ci siamo mai accorti di niente.”, “non avremmo mai potuto nemmeno immaginare una cosa del genere”. Già perché di Pietro Materi, trentenne tricaricese, cresciuto e vissuto sempre nello stesso posto, legato alla sua terra e alle sue tradizioni, fino a ieri mai nessuno avrebbe avuto niente da eccepire. Invece adesso sembra che gli agenti della Polizia Postale vogliano verificare quanto esteso sia il fenomeno venuto a galla con l’operazione partita da Torino negli scorsi mesi. Se ne sta occupando la Procura della Repubblica di Potenza che è quella competente per i reati a sfondo sessuale sui bambini per tutto il territorio del distretto giudiziario. Il pm incaricato è una donna, che è anche madre di un ragazzino che avrà più o meno l’età delle vittime dei presunti abusi, Annafranca Ventricelli. Materi è accusato di aver scattato delle foto con alcuni dei suoi studenti, bambini affetti da sindromi come l’autismo, e gli investigatori stanno girando le scuole dove ha prestato servizio negli ultimi anni per capire quanti siano stati gli episodi realmente accaduti e se vi è stata una sottovalutazione dei segnali caratteristici che di solito precedono fatti come questo.
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