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«L’amministrazione comunale alza il livello della protesta. Ne condividono l’impostazione sindaci, sindacati e dipendenti ospedalieri. Prosegue l’occupazione della sede della direzione sanitaria dell’ospedale «Santa Barbara» di Rogliano, oggi arrivata al dodicesimo giorno.
Il sindaco della cittadina del Savuto, Giuseppe Gallo, ha deciso di convocare un’assemblea popolare; tale decisione è arrivata a seguito della riunione tenuta nella tarda serata di ieri, nella sala convegni del nosocomio di Rogliano, convocata da Gallo per fare il punto della vertenza sul ridimensionamento del presidio, dopo il tavolo di concertazione di ieri mattina tra i vertici dell’azienda ospedaliera di Cosenza, una folta delegazione di sindaci del Savuto e le rappresentanze sindacali al completo.
L’incontro, secondo gli amministratori locali, non ha portato elementi nuovi alla trattativa. Gallo ha lamentato che «la direzione generale non si è smossa dalla deliberazione che prevedeva la chiusura di Chirurgia e Pronto soccorso, un atto che risale all’8 aprile scorso, che è stato sospeso il successivo 22 aprile per effetto delle contestazioni di sindaci e sindacati e che è stato revocato il 23 giugno scorso per le corali proteste che sono piovute addosso al direttore generale dell’Ao cosentina. Un fatto – ha commentato Gallo – inaudito, aggravato da un atteggiamento di netta chiusura della direzione a fronte delle responsabili e dialoganti proposte dei sindaci». A questo punto, ha concluso, «non c’è alternativa: la protesta diventerà più forte». La relazione del sindaco è stata approvata all’unanimità.

Il commento del sindaco di Marzi
Il primo cittadino di Marzi, Rodolfo Aiello, componente della delegazione di sindaci che ieri mattina ha partecipato alla tavolo di concertazione aperto dalla direzione generale dell’azienda ospedaliera di Cosenza, contesta l’atteggiamento assunto dai vertici aziendali che, nell’ambito della trattativa sul futurod ella struttura, avrebbero mostrato «chiusura assoluta» nei confronti delle proposte avanzate dai sindaci del Savuto. «Ho chiesto – dice Aiello – di vedere i conti aziendali disaggregati, ospedale per ospedale, al fine di fare una comparazione utile alla trattativa. Non sono stato posto nelle condizioni di esaminarli. Non è possibile procedere alla chiusura di alcun reparto, se prima non vediamo i conti e se prima non ci viene sottoposto un piano generale di ristrutturazione aziendale in rapporto alla rete ospedaliera di bacino». «Ciò detto», sostiene Aiello, «intendo sapere i motivi per cui pazienti da operare a Cosenza, dove nei giorni scorsi sono stati temporaneamente sospesi gli interventi chirurgici per un guasto all’impianto di climatizzazione, non siano stati avviati a Rogliano, dove esistono due sale operatorie di ultima generazione, più moderne e avanzate di quelle di altri presidi, a perfetta norma nel rispetto della legge Bindi, e posti di assistenza postchirurgica». «Chiedo i motivi per cui – aggiunge Aiello – perchè una Tac tridimensionale in dotazione a Rogliano non viene utilizzata, quando a Cosenza ci vogliono mesi per un esame Tac. Inoltre, non vengono utilizzate altre apparecchiature ecografiche, che, conti alla mano, potrebbero produrre dieci volte in più di quello che fanno. Inoltre, perchè non viene aperto il reparto di Dialisi, quando i locali sono pronti da oltre un anno? Non abbiamo avuto risposta alcuna».

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