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Il presidente della Commissione, Franco Morelli (nella foto), nella sua relazione introduttiva, dopo i saluti augurali ai componenti l’organismo, ha posto in evidenza «i caratteri della persistente congiuntura economica negativa, che hanno radici e motivazioni internazionali e che, inevitabilmente, interessano l’equilibrio economico italiano». Franco Morelli, inoltre, ha evidenziato «l’aggravamento delle ataviche difficoltà, peraltro mai rimosse, dell’economia calabrese, i cui tratti sono ulteriormente appesantiti per il mutato quadro nazionale ed internazionale».
Morelli, quindi, ha rilevato all’attenzione dei membri della seconda Commissione «le funzioni plurime che l’organismo dovrà espletare, tutte teleologicamente affasciate dal perseguimento dell’equilibrio del bilancio e del consequenziale sviluppo dell’economia».
Il presidente della seconda Commissione, nella sua prolusione, ha rimarcato il concetto secondo cui «non vi è equilibrio di bilancio senza una compiuta azione programmatica, pregiudiziale al buon andamento amministrativo e, quindi, allo sviluppo ed al benessere degli amministrati, unici titolari della sovranità ed indefettibili destinatari dell’azione politico-amministrativa».
Morelli, ha inoltre sottolineato che «sul piano programmatico, la Commissione, in quanto organo politico, perseguirà, in linea con l’azione della maggioranza, tre obiettivi: la vigilanza sugli equilibri di bilancio per contribuire all’ormai improcrastinabile processo di risanamento dei conti pubblici regionali; fornire un apporto programmatico in ordine allo sviluppo dell’economia calabrese e, quindi, delle attività produttive; agevolare la democratizzazione della funzione amministrativa resa in ordine alla tutela della finanza e dello sviluppo economico regionale, attraverso l’inclusione della socialità partecipativa nel perimetro dell’esercizio del potere».
Il presidente Morelli, nel prosieguo della sua introduzione, ha ricordato «la perentorietà dei vincoli derivanti dal patto di stabilità alla luce delle drammatiche risultanze che segnano i conti pubblici calabresi che impongono alla Commissione l’arduo compito politico non solo di vegliare sulla gestione degli equilibri economici, quanto di contribuire ai processi di risanamento e crescita». Inoltre, ha voluto porre in evidenza come «il risanamento dei conti consente la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche e, quindi, la realizzazione di un obiettivo di fondo che può essere individuato nel recupero di risorse della gestione corrente elevando l’efficienza, l’efficacia e la produttività in ordine all’erogazione dei servizi e, più in generale, dell’attività amministrativa, per cogliere le non poche opportunità derivanti dalle plurime previsioni legislative nazionali onde garantire, accanto agli inevitabili processi di ristrutturazione della spesa regionale, percorsi di sviluppo».
Il presidente della seconda Commissione ha indicato come riferimento quadro, il federalismo fiscale e la manovra finanziaria nazionale, segnatamente «le disposizioni concernenti la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno che offrono, in relazione all’Irap, la modifica o addirittura, l’azzeramento delle aliquote nei riguardi delle nuove iniziative produttive».
Concludendo, Franco Morelli ha voluto sottolineare «l’importanza della possibilità offerta ai cittadini di condizionare attivamente (Bilancio partecipativo) l’elaborazione delle scelte che incideranno sul bilancio della Regione». Al dibattito sulla introduzione del presidente della Commissione, hanno portato il loro contributo i consiglieri: Candeloro Imbalzano (Scopelliti presidente); Luigi Fedele (PdL); Rosario Mirabelli (Autonomia e diritti); Bruno Censore (Pd); Giovanni Bilardi (Scopelliti presidente); Pasquale Tripodi (Udc) e Salvatore Magarò (Scopelliti presidente). Ai lavori erano presenti anche i consiglieri Giovanni Nucera (PdL) e Antonino De Gaetano (Fed. della Sinistra).

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