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Aragoste e vini pregiati, pesce di qualità e champagne, ma anche creme per il viso e per il corpo. Non si sarebbero fatti mancare nulla alcuni detenuti della casa circondariale di Cosenza. Dall’esterno, grazie alla complicità di sei persone, facevano arrivare piatti prelibati e tutto l’occorrente per trascorrere serenamente la loro forzata permanenza in carcere.
Fino all’operazione «Aragosta», portata a termine ieri dagli agenti della Polizia penitenziaria che hanno denunciato sei persone. Nei controlli degli agenti – secondo quanto pubblicato oggi sul «Quotidiano della Calabria» – sono finiti tre addetti della ditta che gestisce la fornitura dei pasti ai detenuti e tre ospiti della struttura penitenziaria, che avevano il compito di distribuire il cibo.
A conferma di un’indagine che si è sviluppata all’interno dell’istituto, anche il sequestro di otto chilogrammi di alimenti, tra i quali pesci pregiati, crostacei (tra cui anche l’aragosta), vini di marca, oltre a creme per il viso e per il corpo. Non è ancora chiaro a chi fossero riservati simili trattamenti, ma la Procura della Repubblica di Cosenza ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture.
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