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Resta in carcere Pietro Lamberto, 59 anni, addetto ai servizi sociali del Comune di Catanzaro finito in manette con l’accusa di pedofilia, dopo aver scelto il silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari Emma Sonni. Quest’ultima, oggi, dopo aver convalidato l’arresto dell’uomo ha disposto a suo carico la misura cautelare della custodia in carcere, come richiesto dal sostituto procuratore della Repubblica Alberto Cianfarini. Lamberto, che è stato affiancato dall’avvocato Rita Parentela, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice, probabilmente in attesa di conoscere in modo più approfondito il materiale d’indagine che ha in mano la pubblica accusa. Non si conoscono ancora in dettaglio le motivazioni in base alle quali il giudice ha emesso la propria pronuncia, che la difesa attenderà di conoscere per poi decidere in merito al ricorso al tribunale del riesame. Lamberto è stato tratto in arresto in flagranza per violenza sessuale aggravata perchè compiuta nei confronti di minorenne dopo che, secondo quanto reso noto, è stato sorpreso in atteggiamenti che sarebbero stati inequivocabili con una bambina di 11 anni, con la quale si era appartato in una villetta nella sua disponibilità che si trova a Roccelletta di Borgia (Catanzaro), dove gli uomini della Squadra mobile di Catanzaro hanno fatto irruzione. Le indagini sono partite a seguito della segnalazione della madre della bambina, insospettita dagli strani atteggiamenti della figlia che, fra l’altro, non voleva andare più a scuola.
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