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Rogliano insorge per difendere il Pronto soccorso cancellato da una delibera dell’azienda ospedaliera, in particolare del direttore sanitario Pietro Schirripa, datata 10 giugno 2010 e che è arrivata a meno di 24ore dall’incontro di commissione Sanità nel corso del quale erano state illustrate e discusse alcune proposte circa il riordino del ‘S. Barbara’.
Un provvedimento nel quale è stata esposta, oltre alle attività di Chirurgia generale, anche la cessazione del Pronto soccorso confermando il contenuto della delibera numero 331 dell’8 aprile 2010, che il Savuto aveva già contestato sin dal momento della sua adozione.
E così ieri è stato deciso di occupare la Direzione sanitaria del presidio ospedaliero roglianese (in foto). In mattinata, il sindaco di Rogliano, Giuseppe Gallo aveva inviato una comunicazione urgente di diffida al dg Pasquale Puzzonia e per conoscenza al prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, finalizzata a contrastare «ogni movimento di ridimensionamento dell’ospedale ‘Santa Barbara’ e, in particolare, le ipotesi contenute nella delibera, i cui effetti sono stati sospesi a seguito dell’incontro del successivo 22 aprile tra i vertici dell’Ao, una delegazione di sindaci del Savuto e le organizzazioni sindacali di comparto». «L’accordo – hanno ribadito gli amministratori roglianesi – ha vincolato l’Azienda ospedaliera di Cosenza alla convocazione di un tavolo di concertazione tra le parti stesse per l’adozione di atti condivisi».

A Trebisacce
L’avvocato Gaetano Viciconte con studio legale in Firenze, ha ricevuto mandato di promuovere una “class action”, così come previsto dalla legge delega 15/2009 in vigore dal primo gennaio scorso, per tutelare i cittadini dell’Alto Jonio ai quali verrebbe negato il diritto all’assistenza sanitaria. Forse il primo caso in Calabria che la “class action” viene promossa per tutelare un diritto negato in materia di sanità. Il documento, prima di essere inoltrato alle competenti autorità, sarà firmato dai cittadini dell’Alto Jonio e, si presume, sarà corredato da migliaia di adesioni affinché venga preso in considerazione il grave problema di assistenza sanitaria ospedaliera verificatosi con la chiusura dei reparti di chirurgia e ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Guido Chidichimo” e proseguito con la continua spoliazione di attrezzature e professionalità destinate ad altri presidi. Un dato verificabile attraverso l’enorme flusso di cittadini dell’Alto Jonio verso ospedali di altre regioni d’Italia. Ad annunciare la promozione della “class action”, in un’apposita conferenza stampa, il “Coordinamento pro ospedale” con il portavoce designato, Carmela Maradei, espressione della Fidapa, ed in rappresentanza delle altre associazioni di volontariato socio-culturali del territorio. Nel corso della conferenza stampa, è stato distribuito il documento, a firma delle associazioni già citate con l’aggiunta dei comuni di San Lorenzo Bellizzi e di Castroregio, già presentato alle autorità regionali, all’Asp di Cosenza ed alle autorità locali. In esso è contenuta la cronistoria dell’ospedale di Trebisacce.

A Rossano
Dopo l’aggressione al Pronto soccorso. istituzioni, medici e sindacati fanno il punto sull’organizzazione del “Giannettasio” di Rossano. Il sindaco Franco Filareto ha partecipato ieri mattina ad un incontro insieme alla collega di Corigliano Pasqualina Straface con il commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza De Rose. Al centro della discussione le questioni della sanità, le prospettive per l’ospedale unico ma anche l’attuale organizzazione dei due nosocomi. Così Filareto e la Straface, con i due direttori sanitari Corino e Palumbo hanno discusso della necessità di valorizzare le eccellenza presenti nei due nosocomi. Il sindaco Filareto, in sintonia con la collega Straface, ha auspicato che presto la Regione nomini il neo soggetto attuatore e si è detto d’accordo sulla circostanza di valorizzare quanto esiste al momento nelle strutture attraverso un recupero dell’efficacia e dell’efficienza. «Dobbiamo lavorare per fare in modo che i cittadini si sentano assistiti al meglio», ha dichiarato Filareto, che ha chiesto anche maggiore sicurezza per i lavoratori, un potenziamento delle dotazioni strumentali, l’utilizzazione di tutti i soggetti funzionali ad una nuova produttività.

Il presidente Scopelliti e il ministro Fazio
Mentre il Governo nazionale spinge la Calabria a far preso a ripianare i debiti, il governatore Scopelliti annuncia che per rimettere in moto la macchina della sanità in Calabria bisogna rendere operativo un piano serio: «Mentre c’erano gli esuberi la giunta precedente continuava a fare assunzioni. Io non sono d’accordo sull’idea delle case per la salute, programmate da Loiero, servono a non inimicarsi il sindaco di un paesino, ma alla fine la gente si va a curare altrove. Gli sprechi? Li racconteremo, C’era chi con uno stipendio di 1.500 euro faceva gli straordinari per 4.000 euro. Uno scandalo». Se il ministro Fazio dunque, annuncia battaglia contro gli esuberi sembra che Scopelliti sia proprio sulla stessa linea e dichiara: «Su 4.600 unità, ben 3.800 saranno trasferiti, allora serve avere le case della salute?».

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